RECANATI. Ha ricordato la sua prima visita alla Biblioteca Leopardi, quando era ragazzo in gita con la scuola, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oggi in vista privata ai conti Leopardi, discendenti di Giacomo, a Recanati, dopo avere visto il nuovo percorso leopardiano nell’Orto delle Monache sul Colle dell’Infinito. Mattarella non è il primo Presidente della Repubblica che onora la famiglia Leopardi con una visita privata, tra gli altri ci sono stati Luigi Einaudi, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e Giorgio Napolitano.
A ricevere Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura e dal ministro Dario Franceschini, il conte Vanni Leopardi e sua figlia Olimpia, negli ambienti del palazzo che hanno fatto da cornice all’infanzia e alla gioventù del poeta. Si è parlato anche della figura di Monaldo, padre di Giacomo, e del grande valore della Biblioteca dove il carattere, il pensiero e la scrittura del poeta si sono definiti attraverso la lettura, intesa come conversazione, dialogo con gli autori.
“E’ un grande onore ricevere il presidente Mattarella – ha dichiarato la contessa Olimpia Leopardi – ed è un piacere per me avere la conferma del sempre vivo interesse nei confronti di Giacomo. Il poeta con i suoi versi ispira amore verso la propria patria, ma nel contempo ci invita a superare ogni tipo di confine, adoperandosi l’uno per l’altro, nella speranza di un mondo unito ed ispirato a quei valori universali e positivi che appartengono a tutti i popoli e a tutte le culture indifferentemente”.
Al termine della visita, il presidente è stato accompagnato in Biblioteca dove ha potuto ammirare la Bibbia Poliglotta, con cui Giacomo apprese il greco e l’ebraico, senza l’aiuto dei precettori, per comparazione dal latino e alcuni manoscritti tra cui la Storia dell’astronomia, scritta dal poeta a soli 15 anni, l’Inno a Nettuno, composto a Recanati nel 1816, e due lettere alla sorella Paolina inviate da Pisa nell’anno in cui compose il canto A Silvia.