• 25 Novembre 2024
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Emmy Awards 2019: trionfa Fleabag con quattro statuette

La 71ª edizione degli Emmy Awards, che ha avuto luogo al Microsoft Theatre di Los Angeles, ha visto il trionfo della serie televisiva ‘Fleabag‘, che è riuscita ad aggiudicarsi più statuette di tutti: nella categoria comedy ha conquistato il premio come migliore serie comedy, miglior regia, migliore sceneggiatura e migliore attrice protagonista, interpretata da Phoebe Waller Bridge, creatrice e scrittrice della serie.

Tra i protagonisti della serata spiccano i protagonisti de ‘Il Trono di Spade‘, serie cult targata HBO, che nell’anno della sua stagione conclusiva ha salutato il pubblico nel segno del numero quattro: per la quarta volta ha portato a casa la statuetta come migliore serie drammatica, mentre Peter Dinklage ha conquistato il quarto Emmy come miglior attore non protagonista in una serie drammatica. Dinklange ha inoltre un record particolare: è l’unico attore della serie GOT ad aver vinto un Emmy durante gli anni in cui è stata trasmessa.

Peter Dinklage conquista il quarto Emmy (Twitter @TelevisionAcad)

Grande soddisfazione anche per la mini-serie tv ‘Chernobyl‘, che in Italia è andata in onda il 10 giugno scorso sul canale Sky Atlantic, che si è aggiudicata il titolo di miglior mini-serie tv, miglior sceneggiatura e miglior regia per una mini-serie tv.

Gli Emmy hanno incoronato anche Bill Porter, protagonista di ‘Pose‘, premiato come miglior attore protagonista nella categoria drama. Una premiazione storica perché si tratta della prima volta che un afroamericano dichiaratamente gay vince il riconoscimento: “Sono contento di aver vissuto abbastanza a lungo per vedere questo giorno“, ha affermato Porter sul palco con dopo aver ricevuto il premio.

Emmy Awards 2019
Pheobe Waller Bridge vince tre Emmy con la serie ‘Fleabag‘ (Twitter)

Il titolo di miglior attrice in una miniserie per ‘Fosse/Verdon‘ è andato nelle mani di Michelle Williams. L’attrice si è più volte pronunciata per la parità nei compensi: “ritengo” questo premio “come il riconoscimento di quanto è possibile quando si crede in una donna, quando la si fa sentire sicura di dar voce ai suoi bisogni e la si rispetta abbastanza da ascoltarli” ha dichiarato la Williams.

La serata si è svolta senza un presentatore, anche se inizialmente sembrava che fosse stato designato Homer Simpson. Il popolare personaggio dei Simpson è apparso sul palco e ha dato inizio alla cerimonia, continuando a parlare fino a quando un piano è caduto dal cielo e lo ha schiacciato. A quel punto Anthony Anderson seduto fra il pubblico si è proposto come salvatore della serata, ma anche in questo caso si è trattato di un falso.

La notte degli Emmy ha portato alla ribalta il caso dei cinque ragazzi afroamericani accusati di aver stuprato una ragazza a Central Park nel 1989 e pin seguito scagionati. Jharrel Jerome ha vinto l’Emmy come miglior attore protagonista in una miniserie per ‘They See Us’. Jerome visibilmente emozionato al momento della premiazione ha voluto dedicare il premio ai cinque ragazzi afroamericani: “Questo è per Raymond, Yousef, Antron, Kevin e King Corey Wise. Grazie, è un onore“. I protagonisti della vicenda, invitati alla cerimonia, dopo le parole dell’attore si sono alzati in piedi, alcuni sono scoppiati in lacrime, mentre altri hanno alzato il pugno.

La cerimonia ha sancito inoltre il successo di HBO su Netflix, battuta 32 premi a 27. Amazon conquista invece 15 titoli, risultando in netta ascesa.

emmy awards 2019
I protagonisti de ‘Il Trono di Spade‘ presenti alla cerimonia degli Emmy Awards (Twitter)

I principali premi degli Emmy Awards 2019

  • Miglior drama: Game of Thrones
  • Miglior comedy: Fleabag
  • Miglior miniserie: Chernobyl
  • Miglior film-tv: Black Mirror: Bandersnatch
  • Miglior attore serie drama: Billy Porter, Pose
  • Miglior attrice serie drama: Jodie Comer, Killing Eve
  • Miglior attore serie comedy: Bill Hader, Barry
  • Miglior attrice serie comedy: Phoebe Waller-Bridge, Fleabag
  • Miglior attore non protagonista drama: Peter Dinklage, Game of Thrones
  • Miglior attrice non protagonista drama: Julia Garner, Ozark
  • Migliore attore non protagonista comedy: Tony Shalhoub, The Marvelous Mrs. Maisel
  • Miglior attrice non protagonista comedy: Alex Borstein, The Marvelous Mrs. Maisel
  • Miglior attore in una miniserie o film-tv: Jharrel Jerome, When They See Us
  • Miglior attore non protagonista in una miniserie o film-tv: Ben Whishaw, A Very English Scandal
  • Miglior attrice non protagonista in una miniserie o film-tv: Patricia Arquette, The Act
  • Miglior regia serie drama: Jason Bateman, Ozark (Reparations)
  • Miglior regia serie comedy: Harry Bradbeer, Fleabag (Episode 1)
  • Miglior regia miniserie o film-tv: Johan Renck, Chernobyl
  • Miglior sceneggiatura per una serie drama: Jesse Armstrong, Succession (Nobody is ever missing)
  • Miglior sceneggiatura serie comedy: Phoebe Waller-Bridge, Fleabag (Episode 1)
  • Miglior sceneggiatura miniserie o film-tv: Craig Mazin, Chernobyl
  • Miglior guest star femminile serie drama: Cherry Jones, The Handmaid’s Tale
  • Miglior guest star maschile serie drama: Bradley Whitford, The Handmaid’s Tale
  • Miglior guest star femminile serie comedy: Jane Lynch, The Marvelous Mrs. Maisel
  • Miglior guest star maschile serie comedy: Luke Kirby, The Marvelous Mrs. Maisel

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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