• 22 Novembre 2024
  • IL SANTO DEL GIORNO

Oggi è San Mario: subì il martirio insieme a moglie e figli

Nei primi secolo della Chiesa, San Mario, la moglie e i figli si dedicarono alla sepoltura dei martiri cristiani a Roma; furono scoperti e perseguitati ma rimasero fedeli al Signore fino alla fine.

Il 19 Gennaio la Chiesa Cattolica venera San Mario, nobile di origine persiana, giunto a Roma nel 270. Subì il martirio assieme alla moglie Marta e ai due figli Audiface ed Abaco. Le notizie su di loro sono poche e derivano dalla Passio di san Valentino, del IV secolo.
La famiglia di Mario (o Marius), aiutata dal sacerdote Giovanni, fu molto attiva nel seppellire lungo la via Salaria i corpi di oltre 260 martiri cristiani, che erano stati uccisi in aperta campagna.

Scoperti dai persecutori furono interrogati dal prefetto Flaviano e dal governatore Marciano. Rifiutarono di abiurare e di offrire sacrifici agli idoli pagani e furono condannati a morte: Mario e i figli furono giustiziati lungo la via Cornelia; la moglie Marta, fu annegata in uno stagno poco distante.
Si sa che una matrona romana, Felicita, diede loro sepoltura in un suo possedimento, lungo la stessa via, al tredicesimo miglio. Qui sorse una chiesa di cui esistono tuttora i ruderi e che nel medioevo era meta di molti pellegrinaggi. Attualmente è conosciuta come Tenuta Boccea. Verso la fine del Settecento, a seguito del graduale aumento degli abitanti delle zone limitrofe, fu presentata all’adunanza Capitolare del 30 agosto 1778 una richiesta di edificare una nuova chiesa capace di ospitare in maniera “decorosa” gli “abitatori” e i pellegrini devoti alla famiglia dei Santi Martiri Mario, Marta, Audiface e Abaco. Nel 1789, per volere di Papa Pio VI, fu inaugurata la nuova chiesa progettata dall’insigne Architetto Virginio Bracci.
La tradizione più nota su vita e martirio di questi santi è un racconto che ci pone di fronte alla figura reale di questi martiri. Il racconto fu reso popolare da un libretto del 1861, scritto da San Giovanni Bosco ma preparato dal conte Carlo Cays, con l’obiettivo di ravvivare ulteriormente la venerazione di San Mario e dei suoi familiari. Si scopre così che i santi Martiri vennero interrogati con grande costanza e insistenza da parte del prefetto Flaviano e del Governatore Marciano. Mario, come gli altri membri della sua famiglia, fu invitato a sacrificare agli dei, ma essendosi rifiutato, pagarono con la vita, subendo il martirio.

Il culto di San Mario è diffuso in tutta l’Italia, ma in modo particolare a Roma. Le sue reliquie, come quelle di moglie e figli, adesso si venerano in una urna posta sotto l’altare maggiore della chiesa di San Giovanni Calibita sull’Isola Tiberina a Roma.


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