La nuova stagione teatrale in giro per l’Italia si annuncia ricca di autori da riscoprire, quali Pirandello, De Filippo, Miller, e molti altri, anche nuovi.
THOMAS BERNHARD. Umberto Orsini lo chiama “uno dei gioielli di famiglia”. È “Il nipote di Wittgenstein”, testo del drammaturgo austriaco con cui l’attore vinse il Premio Ubu 2001, e che ora riprende con una nuova messa in scena diretta da Patrick Guinand. Con Bernhard che raffigura se stesso nell’atto di descrivere la storia dell’amicizia tra lui, che ha saputo dominare la pazzia, e l’amico Paul travolto dalla follia (da ottobre in tournée).
JEAN-LUC LAGARCE. Ancora poco conosciuto in Italia, è attualmente l’autore più rappresentato in Francia dopo Moliere e Shakespeare. Scomparso nel 1995 a soli 38 anni per Aids, Anna Bonaiuto lo porta a febbraio al Piccolo Eliseo di Roma con “Giusto la fine del mondo”, storia che intreccia drammaticamente la vicenda personale dell’autore con quella del suo protagonista, tornato a casa per annunciare la sua imminente morte. Regia di Francesco Frangipane.
ALBERTO MORAVIA. Michela Cescon dirige “La donna leopardo”, l’ultimo romanzo, pubblicato postumo, che chiudeva il ciclo avviato con “Gli indifferenti”. Quattro personaggi, un giornalista, il suo editore, e le rispettive mogli, si trovano ad affrontare un viaggio in Africa e le “regole dell’attrazione”. Con Valentina Banci, Olivia Magnani, Paolo Sassanelli, Thomas Trabacchi (a ottobre al Piccolo di Milano e poi in tournée).
JOHN STEINBECK. Massimo Popolizio si confronta con “Furore”, one man show epico lirico scritto nel 1939 e da subito bestseller sulla dolorosa e sorprendente attualità della crisi agricola, economica e sociale che stritolò gli Stati Uniti dal 1929 (Roma, India a novembre). Antonio Latella dirige invece “La valle dell’Eden”, spettacolo monstrum che guarda al mondo della letteratura americana per rifletterne su di noi gli interrogativi, le speranze e i timori più profondi (da novembre).
LUIGI PIRANDELLO. Se l’autore dei “Sei personaggi” era il maestro del gioco del teatro nel teatro, non avrebbe che potuto sorridere davanti a Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia di nuovo insieme per “Maurizio IV – Pirandello Pulp”. Presentato al Napoli Teatro Festival Italia, e in tournée da febbraio, lo spettacolo (scritto da Edoardo Erba) mescola le prove di un “Gioco delle parti” con l’arrivo di un ignaro elettricista, siciliano, di mezza età.
EDUARDO DE FILIPPO. Per lui, tre registi dalla mano molto differente. Lo spagnolo Lluis Pasqual, da sempre affascinato dal tema dell’illusione teatrale, sceglie “La grande magia”, al debutto il 17 ottobre al San Ferdinando di Napoli con Nando Paone, Claudio Di Palma. Roberto Andò con la compagnia che fu di Luca De Filippo mette in scena “Ditegli sempre di sì”, con Carolina Rosi e Gianfelice Imparato (da ottobre). Carlo Cecchi cuce insieme due atti unici come “Dolore sotto chiave” e “Sik Sik L’artefice magico”, da febbraio al Franco Parenti di Milano.
MAURIZIO DE GIOVANNI. Prima commedia scritta appositamente per il palcoscenico dal papà de “L’ispettore Lojacono”. È “Il silenzio grande” (debutto a Roma, Quirino 15 ottobre), affresco sulla complessità dei rapporti familiari, sul tempo che scorre e nuovo tassello della collaborazione con Alessandro Gassmann, in veste di regista. Protagonisti, Stefania Rocca e Massimiliano Gallo.
BERTOLT BRECHT. Teatro civile, politico, di poesia per Monica Guerritore protagonista e regista de “L’anima buona di Suezan”, in un’edizione ispirata a quella celeberrima di Giorgio Strehler del 1981 (da novembre).
DARIO FO. A 50 anni dal primo debutto, Eugenio Allegri dirige il giovane Matthias Martelli nel suo testo più celebre, “Mistero Buffo”, che dopo il debutto al Festival di Todi il 29 agosto sarà in tournée da ottobre. Ripreso nei prossimi mesi anche da Mario Pirovano e Ugo Dighero. Valentina Lodovini, invece, prosegue il suo viaggio tra Fo e Franca Rame con “Tutta casa, letto e Chiesa” (da ottobre).
ARTHUR MILLER. “Morte di un commesso viaggiatore” torna a teatro con Alessandro Haber e Alvia Reale diretti da Leo Muscato (da febbraio). In cartellone ci sono anche Elena Sofia Ricci che riprende “Vetri rotti” (da gennaio), Mariano Rigillo in “Erano tutti miei figli” (da marzo) e Valerio Binasco con “Uno sguardo dal ponte” (maggio).
PRIMO LEVI. A 100 anni dalla nascita, non poteva mancare dalla scena, anche se per il palcoscenico, in realtà, Levi non ha mai scritto. Tre gli omaggi per altrettanti raffinati interpreti: Roberto Herlitzka con “Il canto di Ulisse”, che dopo il debutto al Todi Festival torna in tournée in primavera; Valter Malosti con “Se questo è un uomo” (da ottobre) e Luigi Lo Cascio con “Il sistema periodico” (da ottobre).