• 24 Novembre 2024
  • CRONACHE

Droghe sintetiche,devastanti con una scia di morti per overdose

Potenti, invisibili, spesso legali e potenzialmente letali. Nell’ultimo anno le droghe sintetiche hanno usate circa 360mila studenti, i giovani sono la metà dei consumatori complessivi. Ed è arrivato in Italia anche il fentanyl, che negli Usa ha ucciso in un anno più di 30mila persone. L’esperto: “Consumo, potenza, reperibilità, sequestri: tutto sottostimato” Il fentanyl, potentissimo oppioide sintetico, è uno dei più noti. Viene utilizzato anche come adulterante di partite di ‘sostanze classiche’, soprattutto eroina, causando scie di decessi per overdose. Ma sono tante le ‘Nuove Sostanze Psicoattive’ (Novel Psychoactive Substances), le nuove droghe, difficili da riconoscere. Sono 730, secondo l’ultimo report dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda), le sostanze stupefacenti sintetiche in circolazione in Europa, 55 segnalate nel 2018. Dal congresso della Società italiana di psichiatria (Sip) a Firenze, gli esperti lanciano l’allarme sugli effetti definiti “terribili” di queste sostanze.

“Di frequente – spiega Massimo Di Giannantonio, presidente eletto Sip – sono frutto del ‘riciclaggio’ di prodotti sintetizzati per scopi farmacoterapeutici e spesso abbandonati a causa degli effetti avversi. Sono estremamente eterogenee: una possibile classificazione muove dalla categoria di sostanze di cui mimano gli effetti (cannabimimetici sintetici, o catinoni sintetici), ma le differenze rendono la predizione dei rischi complessa”. Altre difficoltà sono dovute al dubbio sullo status legale, all’impossibilità di rintracciarle con i test tossicologici tradizionali e al ‘marketing sul web’, con cui raggiungono infiniti potenziali acquirenti, spesso giovani o giovanissimi. “A porre i maggiori rischi – aggiunge Enrico Zanalda, presidente della Sip – sono sostanze stimolanti come catinoni sintetici e fenetilamine, responsabili di episodi di delirio paranoide, agitazione psicomotoria grave, aggressività, allucinazioni, nonché crisi convulsive, addirittura coma. Ma anche i cannabimimetici sintetici sono spesso causa di intossicazioni potenzialmente fatali e di sintomi psicotici spesso non transitori”. Inevitabilmente la nascita di nuove droghe, incentivata dal basso prezzo di vendita, ha fatto sì che queste sostanze si siano diffuse, seppur in misura minore, anche in Italia. Proprio per il fatto che la loro principale piazza di spaccio è il web, non è possibile individuare una fascia geografica in cui queste droghe siano più presenti rispetto ad altre. Tuttavia, ultimamente, abbiamo assistito a casi di cronaca i cui protagonisti erano quasi sempre ragazzi giovanissimi, i principali consumatori di sostanze psicoattive. Negli ultimi mesi ci sono stati moltissimi sequestri nelle grandi città, che riguardano soprattutto lo Shaboo, conosciuta come la  “droga dei Filippini” poichè il suo utilizzo prevale nelle zone del Sudest asiatico e, fino a poco tempo fa, veniva consumata prevalentemente da immigrati filippini. Le statistiche sono preoccupanti: secondo alcuni dati la spesa per il consumo di sostanze stupefacenti in Italia ammonta a circa 14,2 miliardi di euro. La cannabis resta la sostanza psicoattiva più in voga tra adulti e giovanissimi. Si stima che oltre un quarto degli studenti delle scuole superiore ne abbia fatto uso nel 2017. È in aumento anche la percentuale di chi almeno una volta ha sperimentato le nuove sostanze psicoattive (all’incirca il 3%). Oltre il 36% degli studenti ha ammesso di aver fatto uso di una sostanza psicoattiva illegale, il 25% ha dichiarato di averne consumate nel corso di quest’anno.

Il quadro della situazione viene comunque complicato da vari fattori come, ad esempio, la natura stessa delle sostanze, poiché non sempre rintracciabili come sostanze stupefacenti, dalla velocità con la quale vengono prodotte –nemica dello stesso canale legislativo, con il quale tradizionalmente si combatte e si cerca di limitarne la diffusione – ma, soprattutto, il mezzo di distribuzione, ovvero internet e il deep web, che ormai permettono di ordinare la droga come un qualsiasi alto prodotto a largo consumo ricevendolo comodamente a casa propria. Secondo gli esperti, solo una approfondita conoscenza delle droghe e dei suoi effetti sull’organismo può essere utile per scoraggiare l’utilizzo tra i più giovani. Spesso, purtroppo, i giovani prendono troppo alla leggera il problema, credendo che assumere queste sostanze una sola volta, “tanto per provare”, non porti a nessuna conseguenza drammatica. Molti di loro iniziano a fare uso di droghe spesso per non sentirsi esclusi in un gruppo in cui già ci sono magari altri ragazzi che già le utilizzano, oppure per sopperire a vuoti affettivi e fragilità interne. L’errore più comune e più tragico che commettono è quello di credere che si possa smettere quando si vuole, ma in realtà la dipendenza è dietro l’angolo: è facile infatti che presto l’organismo si possa assuefare al consumo di queste sostanze fino a non poterne più farne a meno.

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