MESSINA. Non si ferma l’attività vulcanica dello Stromboli dopo la grande eruzione esplosiva di mercoledì che ha messo in allarme residenti e turisti. Nelle notte tra giovedì e venerdì infatti un’altra serie di esplosioni hanno squassato l’intera isola delle Eolie ricoprendo le case nuovamente di cenere e altro materiale lavico. Anche in questo caso fortunatamente non si registrano feriti ma la paura è tornata ad impossessarsi dei tanti turisti che hanno deciso di rimanere e ancora soggiornano sull’Isola siciliana ma anche dei residenti ormai costantemente in allarme. La prima esplosione è avvenuta poco prima delle 23 di mercoledì, poi a seguire una seconda replica di intensità inferiore e una terza, circa mezz’ora dopo, simile alla prima come forza.
L’eruzione sta provocando una colata lavica che scende lungo la sciara del fuoco, il canale sul versante occidentale del vulcano dal quale il fiume di fuoco raggiunge il mare. Il chiarore provocato dalla colata è visibile anche a distanza di diversi chilometri. La pioggia di cenere e altro materiale lavico si è invece conclusa dopo alcuni minuti dall’esplosione. In questo momento a Stromboli ci sono circa 3 mila turisti; meno di un centinaio sono invece quelli che si trovano ancora nella piccola frazione di Ginostra, raggiungibile solo via mare. Ieri in molti avevano deciso di abbandonare l’isola dopo l’esplosione registrata dall’Ingv alle 12.17. Intanto, il sindaco ha prorogato l’ordinanza che impone l’attracco solo ad aliscafi e traghetti di linea.
“Abbiamo sentito distintamente un boato e subito dopo è cominciata una fitta pioggia di cenere e sabbia che ha ricoperto tutto e dalla quale ci siamo protetti rifugiandoci nelle case”, hanno spiegato alcuni di loro dopo le nuove eruzioni.