• 23 Novembre 2024
  • TURISMO

Bandiere Blu non solo a spiagge. Monitorati approdi e imbarcazioni

Non esistono solo le “Bandiere Blu” assegnate alle spiagge, ma anche quelle per gli approdi turistici, e per le imbarcazioni. Riconoscimento internazionale istituito nel 1987, “Anno europeo dell’Ambiente”, ogni anno è assegnato in 49 paesi, inizialmente solo europei, attualmente anche extra-europei, con il supporto e la partecipazione di due agenzie dell’Onu (Unep per l’Ambiente, e Unwtoper il Turismo). Inoltre, è un marchio dato alle località turistiche balneari che rispettano criteri sostenibili per il territorio.

bandiera blu

«La Bandiera Blu certifica la qualità delle acque di balneazione e dei lidi con un rigido regolamento per l’assegnazione, con procedure piuttosto stringenti, che seguono il protocollo Uni-En Iso 9001-2008. Le località vengono prima selezionate da una giuria internazionale, e poi da una nazionale, e il riconoscimento viene assegnato secondo trentatré criteri che vengono periodicamente aggiornati. La classifica è stilata sulla base di parametri che tengono conto della pulizia del mare e delle spiagge, della presenza di spiagge libere, della pulizia dei fondali, della presenza di servizi per disabili oltre alla qualità dell’accoglienza e della sostenibilità turistica», hanno spiegato gli organizzatori della “Festa delle Bandiere Blu”, tenutasi venerdì 26 luglio 2019 a Pineto (Teramo).

diportista, bandiera blu

Quest’anno sono più di 100 le spiagge italiane Bandiera Blu, e circa una settantina gli approdi turistici. Riguardo alla Bandiera blu delle imbarcazioni, sono stati stilati alcuni punti da seguire, per tutelare l’ambiente.

Di seguito è riportato il “Codice di condotta del diportista”:

  • non gettare rifiuti in mare o lungo la costa;
  • non svuotare le acque nere di bordo in mare, nelle acque costiere e nelle aree sensibili;
  • non scaricare in mare rifiuti tossici o pericolosi (oli esausti, batterie dimesse, vernici, solventi, detergenti, ecc.), e gettarli negli appositi contenitori posizionati all’interno dell’approdo;
  • promuovere l’uso della raccolta differenziata dei rifiuti (carta, vetro, ecc.);
  • utilizzare prodotti eco-compatibili per la manutenzione della barca (vernici, antivegetativi, detergenti, solventi, ecc.);
  • segnalare immediatamente alle autorità preposte ogni forma di inquinamento o altre violazioni che danneggino l’ambiente;
  • non fare uso di pratiche di pesca vietate dalle norme e rispettare i periodi di divieto di pesca;
  • proteggere e rispettare animali e piante marine;
  • rispettare le aree vulnerabili e le aree naturali protette;
  • evitare di danneggiare il fondale marino, in particolare in presenza di praterie di posidonia o di siti archeologici sottomarini;
  • non acquistare o usare oggetti derivanti da specie protette o da ritrovamenti archeologici sottomarini;
  • promuovere la sensibilità ambientale fra tutti coloro che vanno per mare;
  • ridurre per quanto è possibile l’utilizzo di acqua, energia elettrica e combustibile;
  • fare in modo di non disperdere in mare carburante nel corso dei rifornimenti.

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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