• 22 Novembre 2024
  • SPORT

Il calciomercato secondo Marotta: dopo i 25 anni tutti a parametro zero

Provate a immaginare un calciomercato nel quale ogni anno si verifica una piccola rivoluzione e calciatori del calibro di Ronaldo, Messi, Neymar, Modric, De Bruyne, Hazard, Ramos, De Gea, Luis Suarez, Kroos, Pogba, Griezmann e Aguero, solo per citarne alcuni, arrivassero al termine di ogni stagione ad essere svincolati, sino a fine carriera, che tipo di bagarre ne scaturirebbe tra le squadre per potersi le prestazioni di questi campioni? Probabilmente un putiferio senza eguali.

Questa è la proposta che qualche giorno fa ha esposto Beppe Marotta, attuale a.d. dell’Inter, sulla pagine di Sportweek e è stata ripresa e analizzata sul sito Sportmediaset.it . Se venisse mai accettata si tratterebbe di una proposta shock senza precedenti, al pari della “sentenza Bosman” datata 1995.

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Antoine Grizmann posa con la maglia del Barcellona, suo nuovo club. (Twitter)

Per Marotta potrebbe rappresentare una sorta di salvagente per società e far la felicità di calciatori e procuratori: le prime potrebbero fare dei grossi affari in quanto non sarebbero costrette a sborsare cifre enormi per acquistare calciatori dopo i 25 anni e sarebbero in grado di acquistare un top player tutte le estati. Mentre i secondi sarebbero ben felici di guadagnare di più e non rischiare di essere prigionieri delle proprie squadre per tutta la durata del contratto.

A tale proposito spesso capita che calciatori si leghino ad una determinata società convinti dal progetto sportivo presentato da allenatore o direttore sportivo. Ma nel caso in cui la guida tecnica e/o quella sportiva cambi, la situazione può cambiare in maniera repentina, per cui i giocatori si sentirebbero più liberi di poter salutare allegramente e provare nuove esperienze. Nessun tira e molla da parte delle società e nessun ricatto da parte dei giocatori.

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Andrea Belotti (Twitter @gallobelotti)

Per fare un esempio concreto un calciatore come Andrea Belotti, divenuto mister 100 milioni ad opera del presidente del Torino Urbano Cairo, secondo la proposta di Marotta, in questa sessione di mercato sarebbe libero di accasarsi nella società che più lo aggrada. Ed è proprio attraverso questo esempio che si nota in maniera più eclatante il rovescio della medaglia: non ci sarebbe più la possibilità di veder ricompensati in maniera adeguata gli sforzi di valorizzazione sui giocatori da parte delle società.

Società come Atalanta, Cagliari, Torino, Sassuolo, Empoli, Sampdoria, Genoa, e non solo, probabilmente riscontrerebbero grandissime difficoltà a far quadrare i conti e a cercare di anno in anno a colmare il gap con le cosiddette “big” della Serie A. Questo varrebbe nel campionato italiano, come negli altri principali europei.

La sensazione è che le parole dell’a.d. nerazzurro siano dettate da due situazioni alquanto problematiche e imbarazzanti in casa Inter: quello di Radja Nainggolan e Mauro Icardi. Non a caso il primo ha 31 anni e il secondo 26. Inoltre consideriamo che la società meneghina è fortemente interessata ad altri due profili che hanno superato i 25 anni: Edin Dzeko e Romero Lukaku. In pratica si tratterebbe di una regola che in questo momento, ironia della sorte, sarebbe in grado di aiutare l’Inter. Senza considerare che a beneficiare della situazione sarebbero sempre le società con più disponibilità economiche.

Vorrei concludere con una battuta: se fossi un delegato Uefa inviterei il Dottor Marotta a Nyon per discutere dell’iniziativa, dopo aver lasciato esporre la tesi al dirigente interista gli avrei simpaticamente spinto un gomito in avanti e citato una famosa battuta del “principe della risata” Antonio De Curtis, in arte Totò, breve ma intensa che afferma : “Ma mi faccia il piacere!

Carlo Saccomando

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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