Santo Paolino vescovo, teologo, letterato ed intellettuale ha governato la Chiesa di Aquileia lasciandole un patrimonio spirituale cristiano con la riforma carolingia.
L’11 gennaio si venera san Paolino d’Aquileia, vescovo e studioso. Scarne sono le notizie sulla sua vita, prima di quando nel 776 fu nominato vescovo di Aquileia. Si può ritenere che non fosse più giovane e avesse una qualifica ecclesiastica. Negli anni immediatamente successivi Paolino si trovò alla corte di Carlo, e fu uno dei primi e più attivi componenti del circolo di intellettuali che indirizzò la politica culturale ed educativa del regno. Attraverso la sua azione e di altri intellettuali, l’eredità delle scuole dell’ultima età longobarda venne raccolta all’interno di un nuovo progetto di ampio respiro, e contribuì a formare una tradizione occidentale destinata a durare per secoli. Nel circolo degli intellettuali carolingi Paolino era designato con lo pseudonimo di Timotheus, alludendo forse alla sua devozione o alla sua competenza dottrinale (Paulinus, il ‘Piccolo Paolo’, così come discepolo di San Paolo era stato Timoteo).
Nel periodo passato a corte Paolino svolse certamente attività di maestro e anche di poeta ufficiale.
Probabilmente nel 787, Paolino fu nominato patriarca di Aquileia, un episcopato di importanza strategica per l’espansione franca verso i territori non cristianizzati degli Slavi e degli Avari. Nel 796, al termine di una vittoriosa campagna condotta da Pipino, figlio di Carlo e re d’Italia, Paolino partecipò a un sinodo in “ripa Danubii”, nel quale vennero trattate questioni relative all’evangelizzazione delle regioni assoggettate e del quale redasse una parte degli atti. Amico del Margravio franco del Friuli, Erico, probabilmente per lui compose il Liber Exhortationis, un trattato morale ricavato da analoghe opere patristiche, considerato uno dei primi esempi di specula principum. Come patriarca, Paolino fu protagonista della vita religiosa del tempo. Nel 792 partecipò al sinodo di Ratisbona, che censurò una prima volta la dottrina adozionista; in questa circostanza, Carlo rafforzò il prestigio del patriarcato aquileiese, confermandone i beni. Nel 796-797 Paolino convocò un sinodo a Cividale, cui presero parte i vescovi suffraganei di Aquileia, per applicare le direttive di disciplina ecclesiastica.
Paolino morì nell’802. Stimato come letterato e teologo per tutto il IX secolo, godette in seguito di un culto speciale e di una venerazione popolare a Cividale del Friuli che celebra festa in suo onore appunto l’11 gennaio. Le sue spoglie si trovano nella cripta del Duomo della città.