ROMA. “Non c’è mai stata una richiesta di tipo formale e ufficiale” da parte degli Stati Uniti all’Italia per l’invio di un contingente militare in Siria e un eventuale ulteriore impegno italiano nell’area sarebbe “tutto da verificare e da discutere“. Lo ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, interpellato dall’ANSA a margine di un evento alla Camera in merito alle indiscrezioni pubblicate oggi da ‘Il Fatto Quotidiano‘. Tornando alla presenza di forze italiane, i militari occidentali sarebbero impegnati al fianco delle FDS, lo Stato maggiore della Difesa ha smentito categoricamente quanto affermato dall’Ondus.
“L’Italia partecipa alla coalizione anti-Isis con una missione di addestramento delle forze di sicurezza in Iraq”. A differenza di Usa, Gran Bretagna e Francia, l’Italia ha finora limitato l’intervento delle sue forze aeree e terrestri assegnate alla Coalizione al territorio iracheno perché, a differenza di quello di Baghdad, il governo di Damasco non ha mai né richiesto né accettato l’intervento della Coalizione sul suo territorio nazionale. Ciò nonostante in passato erano circolate indiscrezioni circa voli effettuati da cacciabombardieri AMX e droni Reaper italiani (che operano disarmati dalle basi in Kuwait) per effettuare missioni di ricognizione e sorveglianza lungo la fascia di confine con la Siria. Circa le forze speciali, già negli anni scorsi incursori italiani vennero segnalati dai media anglosassoni aggregati a forze irachene anche in prima linea e in aree molto lontane dal Kurdistan iracheno dive sono schierati istruttori militari italiani.
Giuseppe Muri