ROMA. L’11 gennaio di 40 anni fa debuttava in Italia, sul secondo canale Rai, L’Ispettore Derrick, l’investigatore alto e gentile di Monaco di Baviera, protagonista di una serie tedesca che si poneva come alternativa ai polizieschi Usa e che sarebbe diventata un cult. La prima puntata, Il supercolpo, non fu in verità accolta troppo bene.
“È un prodotto veramente modesto”, decretò Ugo Buzzolan. E Umberto Eco, sull’Espresso: “A lume di buon senso non ci sono ragioni per cui Derrick dovrebbe piacere”.
Derrick (Horst Tappert) si muoveva in atmosfere crepuscolari con il braccio destro Harry Klein (Fritz Wepper). La sua missione era difendere l’ordine e lo faceva con intelligenza e cultura. A contribuire al successo fu l’eccellente doppiaggio: a dare voce a Derrick, Bruno Alessandro. Tappert morì nel 2008, ma la serie continuò ad andare in onda per anni. La fine fu però ingloriosa. Nel 2013 si scoprì che l’attore aveva fatto parte a 20 anni delle Waffen SS: la serie fu bloccata in Germania.