Preoccupano le condizioni di Gigi Simoni, ricoverato in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Cisanello di Pisa. Il tecnico nato a Crevalcore, considerato all’unanimità dal mondo calcistico, e sportivo in genere, come un vero e proprio “gentleman” ha accusato un malore nella sua abitazione di San Piero a Grado (Pisa) ed è stato immediatamente trasferito in ospedale in condizioni molto critiche.
Attualmente la situazione clinica è costantemente monitorata da medici e personale sanitario, mentre si sono stretti attorno al suo capezzale famigliari e amici più stretti.
Nei suoi quarant’anni di carriera da tecnico è stato sulle panchine di sedici club in Italia, alcune sulle quali è tornato per due o tre volte, e una straniera, il Cska Sofia, dopo una discreta carriera di calciatore. Gli ultimi incarichi sono stati da dirigente con il Gubbio e da tempo pur continuando a seguire il calcio si era di fatto ritirato a vita privata. Da giocatore ha vinto una coppa Italia con il Napoli nella stagione 1961-62 e il campionato italiano di serie B con il Genoa nella stagione 1967-68. Più ricco il palmares in panchina dove ha vinto con la Cremonese la coppa Anglo italiana nel 1993, una coppa Uefa con l’Inter nella stagione 1997/98, anno nel quale gli fu assegnata anche la Panchina d’oro come migliore allenatore italiano, e cinque campionati di serie B (tre con il Genoa e due con il Pisa).
Con l’Inter nella stagione 1997/98 fu vicino alla conquista dello scudetto, pur non entusiasmando a livello di gioco conquistò il primo posto in classifica per gran parte del girone d’andata. Sul finale dalla prima metà del campionato subirono due sconfitte da due neopromosse Bari ed Empoli, che ne compromisero il cammino e gli fecero perdere, in favore della Juventus, il titolo di campione d’inverno. Nel girone di ritorno di fondamentale importanza fu lo scontro diretto tra Juve e Inter che si rivelò tappa fondamentale per la conquista del titolo.
La partita è ricordata ancora oggi per lo scontro avvenuto in area tra Iuliano e Ronaldo. La partita era sull’1-0, grazie al gol di Del Piero al 21′, e la decisione del direttore di gara Piero Ceccarini di non assegnare il calcio di rigore scatenò le ire della squadra nerazzurra, oltre che dei tifosi. Gigi Simoni addirittura entrò in campo, fu bloccato dal quarto uomo prima che raggiungesse l’arbitro. Successivamente fu assegnato un rigore alla squadra bianconera per un intervento dubbio di West su Del Piero. La rabbia dei giocatori montò ancora di più , nonostante pochi minuti dopo Pagluica riuscì a parare il rigore al numero 10 avversario soprannominato “Pinturicchio” La vicenda, nei giorni a seguire, scatenò polemiche e dibattiti che durarono per moltissimi anni.
Probabilmente l’Inter di quella stagione fu per Simoni la più forte squadra mai allenata in carriera, con giocatori del calibro di Ronaldo, Djorkaeff, Javer Zanetti, Pagliuca, Bergomi, Simeone, Winter, Zamorano, Galante, Recoba, Berti, Ganz, Paulo Sosa, Moriero, Branca e Cauet.
Carlo Saccomando