Angelo Giuseppe Roncalli, il papa che diede inizio al Concilio Vaticano II, era per tutti Giovanni XXIII, il “papa buono”, rimasto nei ricordi anche per la storica frase: «Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: “Questa è la carezza del papa”». Nato nel 1881 in provincia di Bergamo da genitori contadini, cresce in un ambiente povero, entrando in seminario all’età di 11 anni. Nel 1901 viene mandato a Roma per continuare gli studi come alunno del Seminario Romano dell’Apollinare, grazie a una borsa di studio, e nel 1904 riesce a laurearsi in Sacra Teologia. L’anno successivo diventa segretario del nuovo vescovo di Bergamo, Giacomo Radini-Tedeschi, dedicandosi anche all’insegnamento della storia della Chiesa presso il seminario di Bergamo.
La sua ascesa ecclesiastica lo porta, tra le altre esperienze, a dedicarsi ad alcune missioni diplomatiche, e durante la Seconda Guerra Mondiale interviene a favore degli ebrei in fuga dai nazisti. Persona amabile e semplice, Roncalli, dopo la morte di Papa Pio XII, è eletto papa il 28 ottobre 1958, scegliendo di chiamarsi di Giovanni XXIII, e conquistando l’affetto di tutto il mondo per la gentilezza e il calore che lo caratterizzavano. Durante il suo primo Natale da papa fa visita ai bambini malati dell’ospedale romano “Bambin Gesù”, poi ai carcerati nella prigione romana di “Regina Coeli”.
Nel 1960 in Vaticano incontra l’arcivescovo di Canterbury, segnando una data storica, poiché si tratta della prima volta in oltre 400 anni che un capo della Chiesa Anglicana si reca in visita dal papa. Il suo ultimo impegno pubblico, prima della morte per cancro, lo vede ricevere dal Presidente della Repubblica italiana Antonio Segni il premio Balzan per l’impegno a favore della pace. Nel 2000 viene dichiarato beato da papa Giovanni Paolo II, e 14 anni più tardi, canonizzato da Papa Francesco.
Simona Cocola