BARI – La recentissima e controversa legge sulla sicurezza è al centro del dibattito politico per le concrete ripercussioni che ha, soprattutto rispetto al fenomeno dell’immigrazione.
Ad accendere la miccia è stato il Leoluca Orlando, sindaco di Palermo di lungo corso e storica figura della sinistra italiana, che ha espressamente detto che continuerà a concedere cittadinanza e documenti agli immigrati che da almeno 5 anni vivono a Palermo. “Costituzionalmente non voglio impedire loro di essere curati e assistiti”. Immediata è stata la reazione del Ministro Matteo Salvini, che di questa legge è alfiere, sostenitore e ne ha fatto una bandiera. “Il sindaco di Palermo faccia come crede, ma se c’è una legge deve rispettarla, che le piaccia o no! Se la infrange ne risponderà davanti ai giudici”.
Orlando non è solo in questa battaglia contro la nuova legge sicurezza, da Nord a Sud ha trovato diversi sindaci (tra i quali quello di Napoli De Magistris e di Milano Sala), quasi tutti di sinistra, pronti a seguirlo nella disubbidienza civile.
Ieri ha preso posizione anche l’Anci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) e con il suo presidente Antonio Decaro (nella foto), sindaco di Bari, ha affemato. “Non ho alcun interesse ad alimentare una polemica con il ministro dell’Interno. Non credo sia il caso di polarizzare uno scontro tra posizioni politiche differenti. Faccio solo notare che le nuove norme mettono noi sindaci in una oggettiva difficoltà“; poi però ha però aggiunto “Se il ministro ritiene che il mestiere di sindaco sia una pacchia, come ha dichiarato anche in queste ore, siamo pronti a restituirgli, insieme alla fascia tricolore, tutti i problemi che quotidianamente siamo chiamati ad affrontare”.
In conclusione il Sindaco di Bari ha fatto un richiamo polemico ad un recente passato. “vorrei fargli notare che prima di diventare ministro, Salvini invitava platealmente i sindaci a disobbedire a una legge dello Stato, quella sulle unioni civili”.
Questa presa di posizione del Presidente Anci è contestata da diversi sindaci, soprattutto di centrodestra. Primi tra tutti dal primo cittadino di Ascoli Guido Castelli, e dal sindaco di Novara Alessandro Canelli, che hanno scritto al presidente Decaro, per chiedere che l’associazione dei comuni «non venga usata strumentalmente per sostenere le posizioni politiche di una parte».
Questa frattura all’interno dell’associazione dei comuni conferma che l’immigrazione è un tema di grande attualità, che ha un rilevante peso elettorale e per questo divide la politica, ma anche il paese.