ROMA. Su Mercatone Uno sì terrà un prossimo tavolo al Mise il 30 maggio “con creditori e fornitori” e “l’obiettivo minimo da attuare subito è la Cigs per i lavoratori”. Lo ha detto il Vicepremier e ministro Luigi Di Maio, al termine del tavolo che si è tenuto oggi al ministero dello Sviluppo che ha assicurato “ce la metteremo tutta”. “Il tribunale di Bologna – ha aggiunto il ministro – deve autorizzare la procedura di amministrazione straordinaria e riprendere l’esercizio provvisorio il prima possibile. Così da consentire il ricorso agli ammortizzatori sociali”. Poi partirà “la fase di reindustrializzazione per dare un futuro certo ai lavoratori – ha concluso il ministro – Ce la metteremo tutta lavorando collegialmente con le parti sociali e le Regioni”.
La fine del tavolo è stata seguita da un applauso dei partecipanti. “Nell’incontro di oggi pomeriggio” al Mise per decidere le misure di tutela da mettere in atto per i lavoratori a seguito della dichiarazione di fallimento di Mercatone Uno, “si dispongano misure a tutela dei consumatori che hanno pagato o attivato finanziamenti, senza ricevere la merce”. Lo chiede Federconsumatori in una nota. Per Mercatone Uno, sottolinea Federconsumatori: “Una soluzione deve tener conto non solo dei lavoratori, ma anche dei cittadini che hanno acquistato mobili presso l’azienda fallita e che ora si trovano senza i soldi spesi e senza i beni acquistati. Molti di loro hanno attivato finanziamenti per far fronte agli acquisti effettuati e ora stanno pagando le rate per merci che non sono mai state loro consegnate. Sono moltissimi i cittadini in queste condizioni che si stanno rivolgendo ai nostri sportelli, in queste ore”. In attesa che il MISE raggiunga un accordo, Federconsumatori consiglia a tutti gli utenti coinvolti di “effettuare l’insinuazione al passivo entro e non oltre il 20 Settembre 2019. Per informazioni e assistenza i cittadini si possono rivolgere agli sportelli della Federconsumatori, presenti su tutto il territorio nazionale, lì potranno anche aderire alle eventuali azioni future che Federconsumatori avvierà in relazione a questo caso”. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini ha ricordato che la vicenda riguarda 1.800 posti a rischio in tutta Italia, e che “i lavoratori vogliono delle risposte: non è accettabile, quello che è avvenuto. Credo che sia uno schiaffo anche al Governo e al ministero dello Sviluppo Economico questi per due mesi si sono presi impegni che presentavano piani industriali che non hanno mai presentato per poi arrivare in questa situazione”. “Questo – ha concluso riferendosi alla vicenda dell’azienda emiliano-romagnola – non è accettabile: qui c’è un problema non solo di tutela dei lavoratori, ma anche della loro dignità e anche di tutela della dignità delle Istituzioni di questo Paese”. Peccato che Landini “scordi” che l’affare Mercatone Uno era stato il “capolavoro” d’accordo di Calenda con la benedizione dei sindacati, compresa la Cgil…