LIVERPOOL. Il Liverpool scrive per l’ennesima volta una straordinaria pagina nella storia del calcio. Tutto ciò che alla vigilia sembrava impossibile diventa realtà: i Reds ribaltano il 3-0 dell’andata subito in terra iberica e in uno degli stadi più calorosi al mondo, il mitico Anfield, trionfano con un netto 4-0 nei confronti del Barcellona di Messi e compagni.
I catalani ricadono nello stesso incubo verificatosi nella scorsa stagione di Champions , quando ai quarti di finale vennero rimontati nel ritorno dalla Roma per 3-0 all’Olimpico, nonostante il 4-1 dell’andata. I campioni di Spagna sembrano subire troppo la pressione in certi tipi di ambiente e inconsciamente il fatto di aver affrontato il ritorno in trasferta li ha penalizzati in entrambe le occasioni. Ora riusciamo a capire fino in fondo la considerazione dell’allenatore Reds, Jurgen Klopp, che nel pre-partita dell’andata aveva dichiarato di non considerare il Camp Nou un vero “tempio del calcio“, perché se il termine di paragone è questo Anfield non ci sono paragoni. La verità è che sia in Europa, che nel mondo, lo stadio e il pubblico della squadra inglese non ha rivali.
I Reds devono fare a meno di due pedine fondamentali tra i titolari: si tratta del duo di attaccanti Salah e Firmino, oltre che di Keita e Lallana. L’undici di casa parte alla grande, caricato dai tifosi e dall’atmosfera letteralmente infuocata, e dopo soli 7′ si porta in vantaggio. Henderson si inserisce verticalmente in area ed effettua il tiro, Ter Stegen respinge sui piedi di Origi che non può fare altro che spingere la palla in rete. Gli inglesi continuano a mettere alle corde il Barça per quasi tutta la prima frazione di gioco. Gli uomini di Valverde tentano la reazione e sfiorano il pareggio con le conclusioni di Messi, Coutinho e Jordi Alba. In tutti e tre i casi è bravo Allison a respingere prontamente i tentativi.
Nel secondo tempo, “il mago” Klopp tira letteralmente il coniglio fuori dal cilindro: sostituisce l’acciaccato Robertson con Wijnaldum. È la mossa chiave che darà la svolta alla partita. Il centrocampista olandese si prende la scena, a discapito di altri fenomeni in maglia blaugrana presenti in campo, e nel giro di due minuti realizza una doppietta capace di mandare al tappeto gli avversari. Al 54′ sfrutta al meglio un cross di Alexander-Arnold, che mette in rete con un preciso rasoterra. Due minuti più tardi riceve un altro ottimo cross da Shaquiri, sorprende gli avversari di testa e realizza il 3-0, mandando in visibilio la folla sugli spalti. I catalani perdono la testa e non riescono ad impostare un’azione degna di essere chiamata tale. Al 79′ arriva la batosta finale, quando Alexander-Arnold da calcio d’angolo fa finta di allontanarsi dalla battuta del corner. Improvvisamente cambia idea tornando sui suoi passi e battendo velocemente il calcio piazzato. L’intuizione è straordinaria, perché coglie impreparati gli avversari e serve in maniera millimetrica Origi che al volo insacca la rete del poker e la doppietta personale.
I Reds volano in finale, che si disputerà il 1° giugno allo stadio Wanda Metropolitano di Madrid, e aspettano il risultato della semifinale di domani che decreterà il nome dell’avversaria tra Ajax e Tottenham, all’andata terminata 0-1 per gli olandesi. Per gli inglesi sarà la 9° finale della storia, nelle otto precedenti hanno conseguito 5 vittorie e 3 sconfitte.
Anche il Barcellona vola in Spagna, peccato che dovrà tornare mestamente in Catalogna e analizzare quali siano stati i motivi che per l’ennesima volta l’hanno portata sul più bello ad un tremendo crollo psicologico e di prestazione.
Carlo Saccomando