BOLOGNA. Una continua scoperta, che non finisce mai di stupire. Nel 500esimo anno della morte, Leonardo diventa anche scenografo, attività poco nota ai più, e che si può ora approfondire nella mostra bolognese gratuita, a cura di Patrizia Tomba, Anna Viganò, e Luca Garai, presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli, organizzata nell’ambito del Festival della Scienza Medica (9-12 maggio). Il raffronto inedito è tra alcune immagini anatomiche leonardesche e quelle di scienziati suoi contemporanei: tra queste anche le riproduzioni delle immagini delle ossa, del cuore, dell’apparato riproduttivo, e di quello motorio realizzate da Leonardo, e confrontate con quelle pubblicate in alcuni testi degli scienziati coevi, tra cui Berengario da Carpi.
Inoltre, pare che nel 1496 Leonardo mise in scena alla corte degli Sforza a Milano l’opera teatrale “Danae”, con effetti speciali realizzati grazie ad architetture e macchine da lui progettate. La ricostruzione in scala ridotta dei meccanismi, in esclusiva per l’Italia a Bologna, si basa su disegni dell’artista conservati presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano e il Metropolitan Museum di New York. Il da Vinci costruì un leone meccanico semovente, e in mostra al Rizzoli si trova una riproduzione dell’automa, probabilmente risalente al XVIII secolo.