• 23 Dicembre 2024
  • CULTURA

Pavarotti rivivrà nel docufilm del regista Ron Howard

È il 29 aprile 1961 quando il 26enne Luciano Pavarotti debutta nel mondo dell’opera, nel ruolo di Rodolfo nella “Bohème” di Puccini, al teatro dell’opera di Reggio Emilia, lo stesso anno in cui vince il concorso internazionale “Achille Peri” che segna l’esordio nella lirica. Due anni dopo, nel 1963, raggiunge la notorietà internazionale, varcando i confini italiani, affascinando anche New York.

E proprio il regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense Ron Howard ha deciso di raccontare la vita e la carriera di uno dei più grandi tenori della storia della lirica nel docufilm “Pavarotti. Genius is Forever“.

pavarotti e bono degli u2

Attraverso un’ampia documentazione, l’ex studente rosso di capelli di “Happy Days” rivela al pubblico che Pavarotti provava una grande ansia ogni volta che saliva sul palcoscenico: “Vado a morire”, diceva. Questo ed altri aspetti del carattere di Pavarotti si potranno conoscere il prossimo 7 giugno nelle sale cinematografiche americane. Co-prodotto tra Stati Uniti e Gran Bretagna, e distribuito da Cbs Films, il documentario è stato interamente finanziato da Polygram Entertainment della Universal Music e Decca Records, la casa discografica dello stesso tenore italiano, mentre in Italia i diritti sono stati acquistati da TimVision e Wildside.

pavarotti e i tre tenori

Numerose le testimonianze che compaiono di amici e colleghi, come quelle di José Carreras, Bono degli U2, Placido Domingo. «Non sapevo molto di opera, ma ho sempre considerato Pavarotti una figura carismatica. Lo incontrai negli Anni Ottanta. Come per molte persone, lui mi ha introdotto all’opera come qualcosa di accessibile, commovente ed emozionante. Probabilmente gli unici album di opera che ho comprato sono di Pavarotti», ha affermato il regista Howard. Morto nel 2007, Pavarotti, oltre alla genialità, ha mostrato nel tempo una sensibilità molto forte, ad esempio con “Pavarotti&Friends”, la serie di concerti tenuti a Modena annualmente per circa dieci anni a scopo benefico, in cui ha duettato con famosi artisti italiani e internazionali.

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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