TORINO. Salite sul punto panoramico del Monte dei Cappuccini a Torino e osservate la città dall’alto. Fatelo verso sera, mentre il sole sta tramontando e le prime luci dei lampioni e delle case si accendono. Godetevi lo spettacolo e provate a pensare a quante storie, misteri, emozioni e segreti si nascondono tra quelle strade, quei palazzi, quelle chiese e quelle piazze.
Poco tempo fa ho letto su un libro una frase che mi è rimasta particolarmente impressa: ”Tutte le città hanno un’anima, tranne Torino che ne ha due”. Penso che sia proprio così: Torino ha un’anima di luce e una di tenebre. Le due realtà convivono e non potrebbe essere diversamente in una città considerata la più esoterica al mondo. “A Torino tutto è apparizione, mentre la nostalgia dell’infinito si rivela dietro la precisione geometrica delle piazze” scriveva De Chirico a proposito dell’autunno torinese.
Di Taurasion parlano alcune fonti storiche nel III secolo a.C. un centro fondato dalla popolazione dei Galli Taurisici il cui nome riecheggia quello del dio Thor. Una leggenda parla poi di Fetonte, figlio di Apollo, il quale avrebbe scelto Torino come un luogo per celebrare il dio Api.
Nel 218 a.C. con il nome di Julia Augusta Taurinorum, la città diventa romana. I romani, per dar vita a un nuovo centro urbano, utilizzavano un rituale: scavavano una buca molto profonda allo scopo di mettere in comunicazione il mondo della superficie con quello del sottosuolo, il mondo dei vivi con quello dei morti. Da questo pozzo, che fungeva da centro dell’abitato, un carro trainato da buoi tracciava un cerchio che rappresentava una sorta di perimetro sacro. All’interno venivano segnate le due vie principali perpendicolari tra loro: il cardo e il decumano che disegnavano una croce iscritta nel cerchio. I punti cardinali corrispondevano ai quattro bracci della croce e la via principale seguiva la salita del sole nel cielo. Tale rito era seguito ovunque, ma non a Torino, che è orientata al contrario cioè verso Ovest dove il sole tramonta lasciando spazio alle tenebre.
Secondo le teorie esoteriche Torino si trova tra i vertici di due triangoli: uno di magia bianca assieme a Lione e Praga e uno di magia nera con Londra e San Francisco. Situata in corrispondenza dell’incrocio di due fiumi, il Po e la Dora che, in linguaggio esoterico, incarnano il Sole e la Luna, posta in corrispondenza del 45° parallelo, Torino sarebbe interessata dall’attraversamento di imponenti energie positive ma anche negative.
Adesso continuate a osservare Torino dall’alto, sempre dal medesimo punto e immaginate di scendere e di percorrere le sue strade. Considerate che praticamente, ogni zona, ogni quartiere, se non ogni strada, hanno una storia misteriosa da raccontare.
Un percorso che si snoda tra simboli esoterici, leggende, miti. Si può partire dal diavolo per arrivare ai santi passando tra reliquie, miracoli, episodi di cronaca nera, fantasmi e poltergeist senza dimenticare ufo e alieni. Esistono storie che si perdono nella notte dei tempi, altre che arrivano fino ai nostri giorni.
Dietro a quell’anima austera, geometrica, rigida e ordinata, Torino svela, ancora una volta, un’altra anima irrazionale, anarchica, caotica. E penso che il fascino di questa meravigliosa città tutta da scoprire sia proprio qui, in mezzo alle sue anime.