PARIGI. L’ex presidente di Nissan-Renault-Mitsubishi Motors, Carlos Ghosn, è stato arrestato nuovamente a Tokyo con la nuova accusa di appropriazione indebita dei fondi della società. L’ex tycoon 65enne era stato rilasciato su cauzione a inizio marzo, dopo un periodo di detenzione di 108 giorni. Cda Renault, niente quota variabile compensi per Ghosn – Il cda di Renault ha deciso di non assegnare la quota della remunerazione variabile per il 2018 all’ex numero uno Carlo Ghosn finito al centro di uno scandalo giudiziario e nuovamente arrestato in Giappone.
“Il cda – si legge in un comunicato della casa- ha infatti deciso di raccomandare all’Assemblea generale di non approvare la risoluzione relativa alle componenti fisse, variabili ed eccezionali della remunerazione dovute o attribuite a Carlos Ghosn per l’esercizio 2018”. Il cda ha inoltre deciso di intervenire anche sul piano pensionistico di Ghosn. Renault, spese Ghosn da pratiche discutibili e occulte – Le spese sostenute dall’ex numero uno di Renault Nissan Carlos Ghosn “danno adito ad interrogativi, a causa delle pratiche discutibili e occulte da cui derivano e delle violazioni dei principi etici del Gruppo che esse implicano”. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso in seguito al cda di Renault nel quale si legge che la casa ha informato l’autorità giudiziaria francese degli elementi di allerta relativi a versamenti effettuati a vantaggio di uno dei distributori Renault in Medio Oriente. Nel comunicato diffuso dopo il cda di Renault inoltre si comunica che la casa ha già sporto denuncia in merito alla contropartita del valore di 50.000 euro “assegnata a vantaggio personale del sig. Ghosn nell’ambito dell’accordo di sponsorizzazione stipulato con il castello di Versailles e ai pagamenti effettuati ad un legale”. “Il Consiglio di amministrazione ha inoltre raccomandato alla Direzione Generale di attuare tutte le misure necessarie, in particolare in termini di organizzazione interna, riferibili alle situazioni individuate nel corso di tali verifiche. Inoltre, il Consiglio di amministrazione ha preso atto delle conclusioni provvisorie dell’audit congiunto attuato con Nissan e relativo all’attività della filiale comune olandese RNBV, da cui emergono già due serie di costatazioni. Da un lato, l’organizzazione interna di RNBV rivela gravi carenze in termini di trasparenza finanziaria e di procedure di controllo delle spese. Il Consiglio di amministrazione ha chiesto alla Direzione Generale di collaborare con Nissan per ovviare congiuntamente a tali carenze nel più breve tempo possibile. D’altra parte, alcune spese, non quantificate con precisione ma che dal 2010 ad oggi potrebbero rappresentare diversi milioni di euro, sollevano seri dubbi in merito alla loro conformità con l’interesse della società RNBV. Il Consiglio di amministrazione ha chiesto ai revisori di completare il loro lavoro e di presentare quanto prima le loro conclusioni finali. Ha inoltre chiesto alla Direzione Generale di Renault di collaborare con Nissan perché i due azionisti adottino tutte le misure necessarie alla tutela degli interessi di RNBV nei Paesi Bassi. Inoltre, Renault si riserva il diritto, quando saranno disponibili informazioni precise sulla violazione dei suoi interessi, di adire i tribunali francesi”.