CAMBRIDGE. La cosiddetta “ansia da matematica” esiste, e può colpire anche già a sei anni. Lo afferma un rapporto pubblicato dall’università di Cambridge, basato su 2700 interviste a bambini dalle elementari alle superiori condotte in parte in Italia e in parte in Gran Bretagna, secondo cui a trasmetterla spesso sono genitori e insegnanti.
Dal rapporto emerge che in ragazzi e ragazze sono frequenti diverse emozioni negative in connessione con la matematica, “dalla rabbia alla disperazione”. Il problema non riguarda solo chi va effettivamente male, sottolinea lo studio, ma anzi il 77% di chi ne soffre ha voti normali o buoni, anche se sul lungo termine l’ansia porta a performance peggiori rispetto a quelle che si potrebbero avere. Ad essere più colpite sono le bambine, segno che probabilmente gli stereotipi di genere vengono trasmessi. La prima raccomandazione degli esperti per limitare il problema è rivolta agli insegnanti.
“Chi insegna e anche i genitori devono essere coscienti del fatto che l’ansia da matematica ha un effetto sulle performance – scrivono – e del fatto che la loro stessa ansia può influenzare quella di studenti e figli. Anche gli stereotipi di genere riguardo alle abilità matematiche possono contribuite alle differenze di genere nelle performance”.