Il braccio di ferro tra il Governo italiano e la Commissione Europea si è arricchito di un nuovo capitolo che si è concluso con un nulla di fatto. Non si è infatti rivelata risolutiva la disponibilità ad un arretramento dal 2,4 al 2,04 del deficit nella manovra finanziaria.
Dopo i toni ottimistici del premier Giuseppe Conte, vi è stata la replica della Commissione Europea che chiede da un lato di limare ulteriormente il deficit dell’Italia e dall’altro di fornire maggiori spiegazioni sui contenuti della manovra. A non convincere è soprattutto dove il Governo italiano pensi di trovare le risorse per garantire i due punti fermi: reddito di cittadinanza e riforma della legge Fornero sulle pensioni.
Intanto ha parlato anche il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi che ha posto l’accento sul fatto che a sostenere l’espansione e a spingere gradualmente l’inflazione sia anche la domanda interna, oltre alle difficoltà del sistema internazionale, con il conseguente calo delle esportazioni, che sta caratterizzando l’ultimo periodo del 2018.