Oggi sono molti i santi e i beati che la Chiesa cattolica festeggia. Tra quesi uno spazio di rilievo merita don Luigi Orione, proclamato santo da Giovanni Paolo II il 16 maggio 2004, data di culto in cui lo ricordano ogni anno la sua Congregazione e la diocesi di Milano.
Luigi nasce a Pontecurone (Al) nella diocesi di Tortona, il 23 giugno 1872. A 13 anni entra a far parte i Frati Minori di Voghera. Nel 1886 approda all’oratorio di Torino diretto da don Giovanni Bosco. Nel 1889 entra nel seminario di Tortona e segue gli studi teologici, alloggiando in una stanzetta sopra il duomo. Qui ha l’opportunità di avvicinare i ragazzi a cui impartisce lezioni di catechismo, ma la sua angusta stanzetta non basta, per cui il vescovo gli concede l’uso del giardino del vescovado. Il 3 luglio 1892, il giovane chierico Luigi Orione, inaugura il primo oratorio intitolato a san Luigi. Nel 1893 apre il collegio di san Bernardino. Nel 1895, viene ordinato sacerdote.
Molteplici sono le attività cui si dedica, nonostante sia cagionevole di salute. Organizza missioni popolari, presepi viventi, processioni e pellegrinaggi, con l’intento che la fede deve permeare tutte le fasi della vita. Attorno a lui si riuniscono altri sacerdoti e chierici, formando il primo nucleo della futura congregazione. Si impegna in prima fila nella lotta alla massoneria e per favorire la diffusione della stampa cattolica. Fonda la Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza e le Piccole Missionarie della Carità; gli Eremiti della Divina Provvidenza e le Suore Sacramentine.
Nel 1908 si precipita a soccorrere le popolazioni colpite dal terremoto di Messina e Reggio Calabria, inviando nelle sue Case molti orfani. Sin dal 1914, invia i suoi sacerdoti e le sue suore nell’America Latina e in Palestina.
Muore a Sanremo nel 1940. I funerali sono solenni e il futuro santo riceve l’omaggio di tutte le città del Nord Italia da dove passa il corteo funebre. Viene tumulato nella cripta del Santuario della Madonna della Guardia di Tortona, da lui fatto edificare. Venticinque anni dopo nel 1965, nel corso di una ricognizione della salma viene trovata completamente intatta e pertanto nuovamente tumulata.