Non era un anno qualunque, era il mitico 1968.La leggenda vuole che, proprio nell’ottobre di cinquant’anni fa, Bonvi, al secolo Franco Bonvicini, allora ventisettenne, disegnasse sul tavolo di un’osteria le prime strip delle Sturmtruppen, con cui il mese successivo vincerà a Lucca il premio del quotidiano Paese Sera per la migliore striscia umoristica, oltre al premio della Città della manifestazione internazionale dei Comics.
I “soldaten” di Bonvi, ispirati alle truppe d’assalto tedesche del secondo conflitto mondiale, diventano il fumetto antimilitarista per eccellenza e in breve tempo riscuotono un successo planetario; pubblicate in 20 Paesi, tradotte in 11 lingue, saranno disegnate dall’autore per oltre 25 anni, fino al 1995, anno della sua improvvisa scomparsa causata ad un incidente stradale. Si segnalano due importanti iniziative per celebrare il loro cinquantesimo anniversario.
La prima è la nuova collana cronologica, “Sturmtruppen – 50 anni a Koloren”, pubblicata da Mondadori Comics. La raccolta ripropone tutte le strisce e le tavole del capolavoro di Bonvi, dalla numero 1 alla 5865, per la prima volta interamente a colori, grazie ad un grande lavoro di restauro e colorazione, curato dall’Archivio Bonvicini e durato oltre un anno, che dà nuova vita alle Sturmtruppen, riproposte in una raccolta integrale.
La colorazione digitale, realizzata dall’ archivio Bonvicini ispirandosi a quella originale di Bonvi, corredata da redazionali inediti, è stata disponibile all’interno dell’edizione in 40 volumi, distribuita in edicola, fumetteria e libreria. La seconda iniziativa è una grande mostra, “Sturmtruppen. 50 anni”, organizzata da Fondazione Carisbo e Genus Bononiae – Musei nella Città in collaborazione con Eredi Bonvicini, che si terrà presso Palazzo Fava a Bologna sino al al 7 aprile 2019, un omaggio all’esercito di fumetti più famoso al mondo.
La mostra sarà accompagnata da unricco catalogo. Intento dei curatori, la figlia Sofia – che ne ha anche curato il progetto – e Claudio Varetto, è rivelare come Bonvi sia stato non solo un cartoonist originale, ma anche un artista completo, apprezzato grazie alla trasversalità e all’universalità del suo messaggio dal grande pubblico e da quello intellettuale, a partire da Umberto Eco e Oreste Del Buono. I “soldaten”chiusi nelle trincee sempre in battaglia contro un nemico che non si vede mai, sono in realtà uno spaccato della società perché, come diceva l’autore, le Sturmtruppen siamo noi. Eh sì…non era un anno qualunque, era il mitico 1968.