ROMA. Non si vede alcuno spiraglio nella trattativa riguardante il nodo spinoso dalla Tav. I due vicepremier continuano un serrato botta e risposta a distanza e non hanno alcuna intenzione di trovare un accordo che possa soddisfare entrambe le parti politiche del governo gialloverde. Le promesse fatte nelle passate campagne politiche stanno influendo notevolmente sulla stabilità del governo, ognuna delle parti teme che un cambiamento di rotta possa rappresentare una lampante sconfitta agli occhi del proprio elettorato, per cui i due leader di Lega e M5S non arretrano di un passo nelle rispettive convinzioni.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini in mattinata è intervenuto ai microfoni di Rtl ed ha dichiarato : “Nel contratto c’è la revisione dell’opera che è giusta, si possono tagliare spese, strutture, è giusto chiedere più contributi all’Europa e alla Francia. Non si può fermarla e conto che il buon senso prevalga”. Sui possibili rinvvi della decisione a dopo le elezioni Europee di maggio ha sottolineato che “il tunnel sarà lì anche l’8 giugno, la scelta va fatta“. Ha inoltre annunciato che oggi non ci sarà alcun vertice di governo e che il suo intento sia quello di “fare e non disfare“.
Non si è fatta attendere la replica di Di Maio che ha prontamente risposto: “Quando su tre, due la pensano in un modo, io e Conte, poi non decide solo uno, altrimenti avremo problemi in futuro“. Il premier Conte ha voluto rassicurare tutti escludendo categoricamente una crisi di governo, che a suo parere sarebbe una situazione assurda.
Il botta e risposta è continuato, il leader leghista ha voluto replicare alle parole di Di Maio che lo aveva definito irresponsabile dopo le dichiarazioni di giovedì sera nel programma tv “Diritto e Rovescio” su rete 4 : “Io irresponsabile? No, sono coerente e poi Luigi parlava ai suoi. Comunque non mi scandalizzo, ho sempre lavorato per riavvicinare le posizioni, devono partire i bandi per la Tav, a me interessa quello“.
Per il vicepremier 5 Stelle sarà un weekend di duro impegno lavorativo: “Sto lavorando insieme ai tecnici per far sì che questo risultato vada in porto, abbiamo le soluzioni tecniche per evitare di vincolare i soldi degli italiani. L’obiettivo è che ci sia un accordo, la questione è politica. E’ chiaro ed evidente che se stai per ridiscutere un’opera non puoi vincolare i soldi degli italiani” – ha evidenziato Di Maio, prestando particolare attenzione sulla scadenza dei bandi Telt, prevista per lunedì – “Se parliamo dei soldi degli italiani da investire per un’opera in cui ci si dice che sono più costi che i benefici allora prima ridiscuti l’opera e poi vincoli soldi“.
Il sottosegretario Armando Siri ha rivolto una proposta al duo Conte – Di Maio:”I bandi di Telt per la Tav si possono pubblicare con la clausola della dissolvenza prevista dal diritto francese: con quella clausola, nonostante la pubblicazione, possono essere revocati in qualsiasi momento“.
Intanto l’Unione Industriale di Torino, Amma, Ance Piemonte, Confagricoltura Piemonte e Confindustria Piemonte hanno querelato Alessandro Di Battista, che intervistato da Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’, aveva sostenuto l’esistenza di un legame fra ‘ndrangheta e Comitati Sì Tav.