È successo di tutto. La Roma, dopo un ottavo di finale vinto per 2-1 in casa, perde 3-1 a Oporto dopo i tempi supplementari.
Nella prima frazione, così come per tutti i tempi regolamentari, il Porto gioca meglio. Al minuto 26 un fenomenale Marega trova il fondo e mette in mezzo, dove Soares appoggia con il piattone alle spalle di Olsen. I giallorossi sembrano non uscire dall’impasse, ma al 37esimo è bravo Perotti a farsi stendere in area e a conquistare un calcio di rigore. De Rossi spiazza Casillas e realizza il momentaneo pareggio.
Il match continua ad essere un monologo dei lusitani che sfiorano il goal in più occasioni, e lo trovano al 52’ con Marega. Grave errore difensivo di Marcano, che perde l’attaccante maliano sul secondo palo servito da Corona: il numero 11 del Porto non sbaglia a due passi dalla porta, appoggiando in rete il 2-1. Nel finale si accende la Roma che sfiora la marcatura in più occasioni, ma senza fortuna, Si va ai tempi supplementari.
La squadra capitolina decide di fare la partita, sembra averne di più e il match point capita due volte sui piedi di Edin Dzeko: nella prima occasione a tu per tu con Casillas calcia la palla troppo in alto, mentre nella seconda trova un cucchiaio di sopraffina esecuzione, quasi come quelli di Totti dei tempi d’oro, che supera l’estremo difensore ma non Pepe che salva sulla linea di porta. Al 114’ su un innocuo tiro-cross di Maxi Pereira, Florenzi commette un’ingenuità toccando la maglia di Fernando. Per il direttore di gara Cakir, richiamato dalla VAR è calcio di rigore. Rivedendo le immagini si nota però come la trattenuta sia minima e che il giocatore del Porto abbia una spalla in offside. Dal dischetto Alex Telles non sbaglia.
Nel finale la Roma cerca in tutte le maniere il goal qualificazione e, al minuto 121, il gioco viene fermato per un sospetto sgambetto in area su Schick, l’arbitro consulta la VAR, ma dalla regia viene comunicato che il gioco può continuare. Rivedendo le immagini televisive si nota come calcio di rigore negato sia netto. Finisce 3-1 tra le lacrime dei giocatori romanisti.
Nell’altro match della serata lo United trova una incredibile remuntada dopo la sconfitta per 0-2 in casa contro il Paris Saint Germain. Pronti via e Lukaku trova subito l’1-0, approfitta della dormita difensiva dei padroni di casa, salta Buffon e deposita in rete. Dopo soli 11’ i parigini trovano il pareggio: palla filtrante in area, la difesa dello United sbaglia il fuorigioco, Mbappé gira subito la palla rasoterra, dove Bernat ben posizionato deve solo appoggiare in rete. Al 30esimo minuto Rashford prova un tiro da trenta metri, Buffon non riesce a trattenere la sfera che arriva dalle parti di Lukaku che appoggia facilmente in rete, siglando nuovamente il vantaggio per 1-2.
Nel secondo tempo PSG vicino al goal in più occasioni, fermato prima dal portiere De Gea e successivamente dal palo. Quando la qualificazione dei francesi sembra ad un passo, succede l’imprevedibile al Parco dei Principi: Dalot scaglia un tiro da fuori area, sugli sviluppi la palla viene deviata in calcio d’angolo. Il giocatore dello United recrimina un fallo di mano di Kimpembe. L’arbitro Skomina consulta la VAR, capitanata in regia dall’italiano Irrati: dopo aver preso visione delle immagini, viene decretato calcio di rigore. Rasfhord è glaciale dal dischetto e sigla il 3-1 che regala ai “red devils” la qualificazione ai quarti.
Questa prima fase degli ottavi di Champion ha mostrato come nessuna partita, nonostante il risultato di andata, abbia un risultato scontato. La tesi è rafforzata dalle tre rimonte su quattro partite disputate sino ad ora negli ottavi, il che fa ben sperare la Juventus che dovrà cercare di recuperare la sconfitta per 2-0 dell’andata contro l’Atletico Madrid. L’appuntamento per i tifosi bianconeri e italiani è fissato a martedì 12 Marzo all’Allianz Stadium.
Davide Clivio