La gravissima inondazione che sta sommergendo l’Emilia Romagna non sembra volersi più arrestare. Sono oltre 36mila gli sfollati, che sono stati costretti ad uscire di casa. E non basta l’acqua che invade una grande porzione di questo territorio, e il numero di morti che continua a salire, c’è anche una sciagura aerea: un elicottero è precipitato nelle zone del Ravennate. Intanto in questo pomeriggio di sabato 20 maggio, continua a piovere intensamente e a Ravenna si spera che la barriera innalzata a Faenza regga e risparmi la città da una nuova massiccia ondata d’acqua che non pare esaurirsi mai. Come la pioggia, che continua incessante a cadere, preceduta da una ennesima gravissima allerta prorogata anche per domenica, 21 maggio.
Intanto in Romagna si inizia a fare i conti anche con la mancanza di generi di prima necessità: dal cibo ai detersivi per pulire le case invase dalla melma, all’ acqua da bere perché spesso quella dei rubinetti non è potabile. In questa zona flagellata dal maltempo nessuno si sta arrendendo, la popolazione si ribella agli eventi atmosferici, supportata da corpi dello Stato e da migliaia di volontari, che encomiabilmente stanno spalando il fango e portando il proprio aiuto.
La primissima stima, definita “molto sommaria”, dei danni su strade e ferrovie dell’Emilia-Romagna a causa di alluvioni e frane degli ultimi giorni è di più 620 milioni. Però, si ammette dalla Regione, bisogna tener conto “che manca gran parte della viabilità comunale”.
Secondo la Coldiretti è già andata perduta quest’anno la produzione di almeno 400 milioni di chili di grano nei terreni allagati dell’Emilia Romagna, dove si ottiene circa 1/3 del grano tenero nazionale, mentre il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni perché l’acqua rimasta nei frutteti ha “soffocato” le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare intere piantagioni .
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato di di anticipare il rientro in Italia per seguire da vicino l’emergenza maltempo che ha colpito in particolare l’Emilia Romagna. Il Ministro Matteo Salvini in visita ai territori ha dichiarato “Ci sono dighe fermate da troppi anni, decenni in alcuni casi. Queste opere servono, non sono di destra o di sinistra. Il territorio va infrastrutturato e messo in sicurezza”.
Probabilmente bisognerebbe controllare lo stato dei tombini e delle condutture di scolo sotterranee