Dal Sudan sono venuti via tutti gli italiani che hanno manifestato la loro intenzione di lasciare il Paese. Sono un centinaio i connazionali che nella giornata di oggi stanno rientrando in Italia ed hanno lasciato il Sudan, dove da 10 giorni è in corso una violenta guerra civile, una guerriglia tra lealisti del presidente autoproclamato il generale Abdel Fattah al-Burhan e i paramilitari guidati dal vice presidente del consiglio, generale Mohamed Hamdan Dagalo.
Le persone sulla via del ritorno sono state trasferite a Gibuti con un Gig 130 dell’Aeroronautica militare e con un mezzo delle Forze Armate spagnole. Il gruppo italiano è assistito dall’ambasciatore Michele Tommasi (in carica a Khartoum da settembre 2022) e con loro ci sono 31 cittadini stranieri tra cui portoghesi, greci e britannici; per i fuoriusciti dal Sudan il punto di raccolta è stata l’ambasciata italiana.
L’operazione di rientro, con orario previsto di arrivo a Roma alle 19 di questo pomeriggio, è stata coordinata dal Ministero della Difesa; così dopo una giornata di trepidante attesa tutti i nostri connazionali, presenti per varie ragioni nel tormentato paese africano che hanno chiesto di partire, sono stati evacuati. Soddisfazione della premier Giorgia Meloni che ha detto “L’Italia non lascia nessuno indietro” e poi ha ringraziato tutte le autorità italiane coinvolte e rinnovato l’appello per una rapide fine di questa ennesima e sanguinosa guerra.
Attualmente in Sudan resta un centinaio di italiani, soprattutto appartenenti ad organizzazioni non governative, che hanno deciso volontariamente di rimanere per prestare aiuto alla popolazione residente, che sta vivendo giornate cariche di paure e di incertezze