Siamo giunti alla fine di ottobre e con esso arriva un evento particolarmente sentito, soprattutto dai giovani: Halloween. Quando si pensa alla notte di Halloween viene subito in mente l’immagine di streghe, fantasmi e zombie che girano per la città e dei bambini che fanno dolcetto o scherzetto nelle case, illuminate ed arredate con zucche e ragnatele varie.
Per molti è un’occasione per divertirsi e vivere una serata magica, mentre per altri è solo una festa importata dagli Stati Uniti. In Italia è diventata ormai una festa molto popolare, ma non tutti ne conoscono le sue vere origini.
Secondo alcune ricerche, la tradizione di festeggiare la vigilia di Ognissanti avrebbe origini britanniche, più precisamente celtiche. Per quelle popolazioni, che si basavano principalmente sull’agricoltura per la sopravvivenza, il nuovo anno iniziava il 1° novembre e nella notte del 31 ottobre si festeggiava lo Samhain, ovvero la fine dell’estate, in cui si ringraziavano gli spiriti per i raccolti estivi.
A quei tempi vi era una credenza comune: nella notte di fine estate le barriere tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliava così tanto da permettere ai morti di tornare sulla terra. Da qui si cominciò a lasciare davanti alle porte delle proprie abitazioni dei dolcetti, per ingraziarsi le anime dei defunti, oppure delle zucche adibite a lanterne (le famose jack-o-lantern) per guidare il loro cammino.
Da questa credenza deriva anche l’usanza del “trick or treat”, ovvero dolcetto o scherzetto, che ogni 31 ottobre fa spostare di casa in casa migliaia di bambini in cerca di dolci ed altre leccornie. Quindi i bambini si travestono impersonando gli spiriti e fanno visita nelle case guidati dalle zucche-lanterne e ottenendo dolci in cambio della loro benevolenza.
Si tratta quindi di una festa che cade il 31 ottobre di ogni anno e che viene festeggiata soprattutto in America, anche se negli ultimi decenni ha preso piede anche in molti altri paesi, compreso il nostro.
Come accennato in precedenza, la tradizione di Halloween risale allo Samhain, che per l’antico popolo celtico era la celebrazione del nuovo anno. “Samhain”, tradotto, significa “la fine dell’estate” e cadeva proprio a fine ottobre, quando il clima si faceva più freddo. Quindi il suo arrivo portava l’ultimo raccolto dell’anno e stabiliva il cambio di stagione.
I Celti formavano una vera e propria società intorno all’anno 800 d.C. ed era un popolo dedito all’allevamento. Secondo questa popolazione, i cambi di stagione avevano particolari poteri magici e Samhain era il momento più importante di transizione, portava cambiamento climatico e lo spostamento della popolazione.
Per loro, questo momento magico li portava a pensare che si potesse aprire una sorta di connessione con il mondo dei morti e che questi ultimi viaggiassero nuovamente sulla terra. Si trattava di un popolo che tramandava oralmente le proprie tradizioni, così che di generazione in generazione queste non si perdevano e si arricchivano di particolari.
La zucca intagliata rappresenta l’icona fondamentale della festa di Halloween ed è conosciuta in tutto il mondo, ma pochi sanno a cosa questa si riferisce veramente. Per capirla bisogna risalire ad una vecchia leggenda della tradizione irlandese, quella che parla di un’anima di nome Jack.
Secondo questa leggenda, Jack era un fabbro irlandese taccagno ed ubriacone, che si trovò ad arrancare con fatica verso casa in una notte di Ognissanti. Il suo fegato era allo stremo dopo tanto alcool e quella notte la sua condanna fu un attacco di cirrosi epatica.
Si diceva che il Diavolo decise di reclamare la sua anima prima che il senno dell’irlandese svanisse del tutto e così, vista la situazione, Jack decise di giocarsi il tutto per tutto e gli chiese di esaudire un suo ultimo desiderio. Il Diavolo, impietosito, accettò.
Jack chiese di farsi un’ultima bevuta, ma non avendo i soldi necessari chiese al Diavolo di trasformarsi in una moneta, in modo da consentirgliela. Il Diavolo accettò, ma non appena si trasformò in una moneta, si ritrovò imprigionato da un furbo Jack, che lo infilò velocemente nel suo portamonete, dove teneva un crocifisso.
Il Diavolo era furioso, ma non riusciva a tornare alla sua forma reale a causa dell’effetto che aveva su di lui quel simbolo cristiano, così accettò l’ulteriore proposta fattagli da Jack, ovvero posporre di un anno la presa della sua anima. Così il Diavolo tornò da dov’era venuto e Jack si ripromise di migliorare il proprio comportamento in quel lasso di tempo, ma i suoi buoni propositi svanirono presto nel nulla.
Così, l’anno seguente, nella notte di Ognissanti, si ritrovò a riaffrontare nuovamente il Diavolo. Quest’ultimo però, evidentemente non molto furbo, invece di prendere subito l’anima di Jack acconsentì ad un suo ultimo desiderio: aiutarlo a prendere una mela in cima ad una pianta.
Il Diavolo non ci vide imbrogli, così lo aiutò mettendosi sulle spalle di Jack e cercando di afferrare il pomo. E mentre questo cercava di afferrare il frutto, Jack incise rapidamente sul tronco dell’albero una croce, così che il Diavolo non riuscì a scendere e rimase appeso all’albero.
A quel punto il Diavolo gli promise di lasciarlo in pace per 10 anni, ma Jack gli fece invece promettere che se lo avesse aiutato a scendere non gli avrebbe mai più preso la sua anima. Il Diavolo accettò. Purtroppo, però, il fegato di Jack non tenne più e lui morì un anno dopo. Il Paradiso non era posto per lui, essendo un gran peccatore, e così si ritrovò alle porte dell’Inferno, dove il Diavolo gli sbarrò la strada, furibondo per le tante umiliazioni ricevute.
Così Jack fu costretto a vagare da morto nel mondo dei vivi ed il Diavolo, come ultimo dono, gli regalò una fiamma eterna dell’Inferno, che lui mise all’interno di una rapa intagliata per illuminarsi la strada. Da allora, si dice che nella notte di Halloween, se si aguzza bene la vista, si può vedere una fiammella che vaga nell’oscurità alla ricerca della strada per casa, quello è Jack O’Lantern.
Ma perché ad oggi si usa la zucca e non la rapa? La zucca deriva dal fatto che gli immigrati irlandesi, fuggiti a causa della carestia, una volta arrivati in territorio americano non trovarono rape sufficientemente grandi da poter intagliare, bensì trovarono una notevole quantità di zucche, degne sostitute delle rape. Così, la notte di Halloween, si racconta di mettere una zucca accesa fuori dalla porta di casa, per indicare a Jack che lì non c’è posto per lui.
La festa di Halloween cade il 31 ottobre di ogni anno, viene ormai festeggiata in molti paesi, tra cui il nostro, e vede i bambini girare di casa in casa mascherati da creature mostruose per il famoso “dolcetto o scherzetto”. Ma non è una festa che si limita ai soli bambini, vi sono anche gli adulti che ne approfittano per divertirsi e fare festa.
Halloween è legato alla festa di Ognissanti e le sue origini risalgono ai tempi della popolazione celtica, nata in Irlanda, popolo che si basava sull’agricoltura per la sopravvivenza. Per loro il nuovo anno iniziava il 1° novembre e nella notte del 31 ottobre si festeggiava lo Samhain, ovvero la fine dell’estate, in cui si ringraziavano gli spiriti per i raccolti ottenuti. A quei tempi pensavano che nella notte di fine estate le barriere tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliasse così tanto da permettere a questi di tornare sulla terra.
Questo è Halloween, conosciuto oggi come la festa di persone mascherate da mostri che vanno in giro a divertirsi, di bambini che fanno dolcetto o scherzetto e dalle zucche intagliate illuminate, icona per eccellenza di questa festa, di cui però molti ne ignorano la leggenda che si narra dietro di essa.
Valeria Glaray