Una tra le principali attività che, in genere, le famiglie prediligono, è una gita allo zoo. Cosa c’è di più bello del trascorrere del tempo libero, specialmente assieme ai bambini o ai ragazzini, ad ammirare gli animali dal vivo? Ma non i tradizionali animali come cane e gatto, bensì giraffe, leoni, elefanti ed altri ancora che difficilmente si avrebbe occasione di vedere nei loro habitat.
Quasi tutti sono stati almeno una volta in uno zoo, sono luoghi che si danno per scontato e che vengono presi spesso in considerazione per le attività di svago, così come i musei, i cinema ed i parchi divertimento.
Tuttavia, ad oggi in molti si pongono alcuni quesiti, come: “A cosa serve uno zoo?”, “Ma gli animali sono davvero liberi?” o ancora “Gli animali vivranno bene in questi posti?”
I primi zoo sembrano risalire intorno al 2500 a.C., in Egitto ed in Mesopotamia, dove i ricchi governanti attuavano lunghe spedizioni in luoghi lontani con lo scopo di collezionare gli animali esotici (giraffe, elefanti, orsi, delfini, volatili, etc), che venivano rinchiusi in spazi recintati, per mostrare la propria ricchezza ed il proprio potere. Successivamente, gli zoo si fecero largo anche in altre civiltà, come in Cina, in Grecia e a Roma. Per poi giungere negli zoo dell’Ottocento, con le esposizioni di animali esotici ed insoliti per il divertimento delle famiglie.
Negli ultimi venti anni circa, o poco più, gli individui si sono molto sensibilizzati sul tema degli animali dello zoo: molti di questi si sono resi conto della “prigionia” dell’animale, altri ancora invece del lavoro di conservazione della specie, nonché di un vero e proprio salvataggio di alcuni esemplari che venivano brutalmente sfruttati. Ad esempio, sembra che molti zoo e giardini zoologici attuino dei piani di recupero degli animali che vengono usati nel circo, specialmente quelli che vengono tenuti in piccole gabbie e costretti a sofferenze al solo scopo di divertire il pubblico.
Oggigiorno, ciò che più fa discutere è l’utilizzo degli animali al solo scopo di divertire l’uomo, che non è più considerata una scelta etica. Quindi, cosa si pensa dello zoo e dei suoi ospiti?
Negli zoo e nei parchi zoologici non è possibile riprodurre la reale qualità della vita di un animale nel suo habitat naturale, vengono per lo più considerati degli spazi idonei in base alle necessità di questo.
Vi sono degli zoologi che sono convinti della necessità degli zoo, in quanto sostengono che non si tratti solo di spettacolo, ma che per molti esemplari questi luoghi siano dei veri “salvavita”, in quanto la loro reintroduzione nella natura non sarebbe possibile. Si tende così a prestare attenzione ai bisogni della specie e ad evitare l’isolamento sociale creando dei gruppi adatti tra gli animali.
Non si può pensare che gli animali in questi luoghi siano felici e soddisfino ogni loro bisogno, ma chi si occupa di loro dovrebbe essere un personale esperto che se ne prende cura al meglio delle possibilità.
Mentre altri professionisti, tra cui zoologi, insegnanti di filosofia morale e biologi scientifici spiegano alcune motivazioni per cui si definiscono contrari agli zoo.
“A cosa educa una visita allo zoo?” Sicuramente si vedono animali che sarebbero difficili da incontrare, anche se oggi si ha la possibilità di vederli mediante documentari naturalistici. Allo zoo invece li si vede dal vivo, in pochi metri quadri in cui sono collocati e con una scenografia che dovrebbe ricordarne l’habitat naturale. Secondo questi esperti, la conoscenza dell’animale sicuramente si apprenderebbe meglio vedendolo vivere nella condizione che gli appartiene, anziché in un recinto e con magari un’audioguida o un pannello illustrativo che descrive cosa farebbe l’animale se fosse nel suo vero ambiente. Quindi se lo scopo è quello di far conoscere la vita non umana e stimolarne il rispetto, forse il contesto degli zoo rischierebbe di avere un effetto diseducativo.
Il rispetto e la tutela degli animali rappresentano la conservazione. Molti animali rischiano l’estinzione e mantenerne esemplari negli zoo sarebbe un modo per assicurarne la sopravvivenza della specie. Tuttavia, gli esperti affermano che negli zoo vi sono molte specie di animali non a rischio, quindi si domandano quale sia la reale nozione di “conservazione” che dovrebbe giustificare il fatto di tenere degli animali selvatici in uno zoo.
Da molti anni è noto che alcuni animali dello zoo, come ad esempio gli elefanti, vivono in media meno della metà di quelli che vivono nel proprio habitat naturale allo stato libero. Questo anche perché lo stress causato dal disgregamento familiare dei branchi, dalla carenza di spazio e, spesso, dalla sofferenza per la presenza rumorosa del pubblico, agisce nella vita di questi animali, che muoiono sovente prima del tempo a causa di malattie o di obesità.
Gli esperti però concordano sul fatto che la gestione degli animali in uno zoo dipende dal compromesso di due variabili (non sempre in equilibrio): il welfare delle singole specie ed il fattore economico. Lo spazio disponibile, il cibo, la pulizia, la sicurezza, le cure veterinarie, il riscaldamento e molti altri fattori dipendono dal costo e dal guadagno che si può ottenere nel tenere gli animali in un certo modo anziché in un altro.
La maggior parte degli zoo, pubblici o privati che siano, sono spesso gestiti come imprese commerciali, con un bilancio ed un business tale da ricavarne un fatturato.
Ovviamente ogni zoo o parco zoologico è a sé, ma il problema si pone quando il sistema porta a sofferenze ingiustificate e perde di vista i veri obiettivi: se, ad esempio, educazione e conservazione diventano una scusa per dare spazio al business o alla politica; se ci sono più animali selvaggi chiusi negli zoo anziché liberi nei loro habitat naturali; se non vi è modo di intervenire per proteggere il welfare degli animali, riducendone lo stress e le morti premature… La domanda viene spontanea: “A cosa servono gli zoo?”
Negli zoo ci sono animali, esseri viventi e senzienti, non sono chiusi nelle gabbie, ma non sono comunque liberi e non si trovano nel proprio ambiente. E non si tratta di animali domestici, ma di animali che si sono evoluti lontano dall’uomo ed in cattività. Quindi molti individui si chiedono “per quale motivo questi animali si trovano negli zoo? Per il solo divertimento e la curiosità dell’essere umano?”
Secondo alcune ricerche, gli slogan degli zoo promettono divertimento per tutta la famiglia, parlando della natura selvaggia e degli animali esotici e curiosi che vi si troveranno al loro interno. Ma sia gli esperti sia la popolazione si trovano in disaccordo sul tema degli animali negli zoo, alcuni di questi sono favorevoli (perché sostengono che gli animali sono protetti, nutriti e ben curati, salvandone la conservazione della specie ed educando le persone alla conoscenza di animali che difficilmente si vedrebbero dal vivo), mentre altri sono contrari (in quanto sostengono che gli animali non sono felici e non sono liberi, ma costretti in piccoli spazi e ad esibirsi solo per il divertimento e per gli interessi economici dell’uomo, per non parlare delle morti premature degli stessi dovute alla loro qualità di vita).
Gli esperti spiegano l’importanza di avviare un dibattito pubblico aperto ed informato sugli zoo e su quanto accade in essi, coinvolgendone in modo significativo la società nel suo complesso e la comunità scientifica per la proposta e la valutazione di alternative alla vita negli zoo per gli animali.
Tralasciando l’aspetto dei bambini, che si divertono e sono incuriositi dal mondo animale, ciò che interessa alla popolazione, siano essi favorevoli o contrari allo zoo, sono il rispetto, la cura e la tutela per questi animali.
Valeria Glaray