L’esercito russo è pronto a intensificare gli attacchi in Ucraina nei prossimi giorni. Lo afferma un’allerta diramata dall’ambasciata Usa a Kiev. Nella nota ufficiale si legge: “Il Dipartimento di Stato ha informazioni che la Russia sta intensificando gli sforzi per lanciare attacchi contro le infrastrutture civili e le strutture governative dell’Ucraina nei prossimi giorni“. L’ambasciata inoltre rinnova nuovamente l’invito rivolto ai cittadini americani di lasciare immediatamente l’Ucraina.
Rimanendo sempre in tema a stelle e strisce il governo Usa respinge la richiesta avanzata del presidente ucraino, Volodymr Zelenski, di negare il visto a tutti i russi. Lo ha specificato il portavoce del Dipartimento di stato americano, Ned Price, spiegando che Washington “non vuole chiudere la via per rifugiarsi e mettersi al sicuro ai dissidenti e ad altre persone vulnerabili agli abusi dei diritti umani“.
I russi stanno concentrando le azioni offensive contro l’Ucraina su due direttrici principali, verso Bakhmut e Avdeevsky. Lo afferma l’ultimo rapporto dello stato maggiore delle forze armate ucraine, secondo cui “il nemico ha compiuto diversi tentativi di attacco, ma non ha avuto successo“. Il rapporto quotidiano dello stato maggiore dà anche notizia di nuovi bombardamenti d’artiglieria russi nell’area di Kharkiv, e in particolare contro gli insediamenti di Odnorobovka, Sosnovka, Tsupovka, Novoe, Zamulovka, Dokuchaevskoye, Pitomnik, Stary Saltov, Bolshaya Rogan e Ivashki.
La bandiera blu e gialla dell’Ucraina “si alzerà e sventolerà nuovamente in tutti i territori occupati dalla Russia“. Lo ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky, nel consueto videomessaggio pubblicato ieri sera.
Il premier ucraino è convinto che lo stendardo ucraino “si ergerà per sempre a Melitopol, a Piazza della Vittoria, dove non potrà esserci una bandiera di coloro che perdono questa guerra. A Kherson, a Piazza Svoboda, non potrà esserci una bandiera di coloro che non sanno cos’è la libertà. Il giallo e blu sarà sulla Prospettiva Azovsky a Berdyansk e sul Vicolo Zelenaya a Skadovsk, sulla centrale nucleare di Energodar e sulla centrale idroelettrica di Kakhovskaya, sul faro di Anjigol e su Saur-mogila, sulle rive dei Seversky Donets, Kalmius, vicino a Oleshkovsky Sands“.
Solo due Paesi dell’Unione Europea, nello specifico Ungheria e Austria, non hanno fornito armi all’Ucraina dopo l’invasione russa. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un’intervista riportata dal giornale Ukrainska Pravda. “Con l’eccezione di Ungheria e Austria, in quanto Paese neutrale, la fornitura di armi all’Ucraina non è un tabù per nessun Paese europeo, nonostante un tempo lo fosse“.