• 25 Novembre 2024
  • CRONACHE

Marco Cappato annuncia la morte in Svizzera della signora Elena

Il tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni ha aggiunto che questa mattina si recherà alla stazione dei Carabinieri in via Fosse Ardeatine a Milano per autodenunciarsi.

Ad un certo punto della mia vita ho dovuto scegliere se trovandomi davanti a un bivio avrei voluto percorrere la strada più lunga che mi avrebbe portata all’inferno o scegliere la strada più breve che mi avrebbe portato qui, in Svizzera a Basilea. Io ho scelto per questa seconda opzione“. Queste le parole di Elena, 69enne di Spinea (in provincia di Venezia) affetta da microcitoma polmonare, che in un videomessaggio ha spiegato i motivi della scelta di ricorrere all’eutanasia in terra elvetica. E questa mattina è arrivata la notizia che la donna è deceduta in una clinica elvetica.

Nel suo ultimo video ha spiegato di essersi rivolta a Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, perché non voleva che i suoi familiari potessero subire delle ripercussioni legali, con l’eventualità di essere accusati dallo Stato italiano di istigazione o aiuto al suicidio, per averla accompagnata in Svizzera. Scelta che invece è stata presa in totale autonomia da Elena, che però ha raccontato dell’appoggio, comprensione e sostegno della famiglia, che come è comprensibile aveva fatto di tutto per cercare di procrastinare questa scelta.

I tentativi di combattere il tumore e la decisione di porre fine alle proprie sofferenze

In un post pubblicato su Facebook dall’Associazione Luca Coscioni si legge che un’attesa ulteriore avrebbe potuto determinare “altre sofferenze e peggioramenti vista la progressione della malattia già in fase avanzata“. Infatti la 69enne aveva ricevuto la diagnosi di essere affetta da questa patologia oncologica a inizio luglio 2021: nonostante i tentativi di combattere la malattia, che le sono costati molto a livello fisico e psicologico, i medici le hanno comunicato che il problema non era stato risolto e che anzi le sarebbero rimasti solo pochi mesi di vita.

Da quel momento ha maturato la decisione di porre fine alla proprie sofferenze: “Avrei sicuramente preferito finire la mia vita nel mio letto, nella mia casa – ha aggiunto la donna – tenendo la mano di mia figlia e la mano di mio marito. Purtroppo questo non è stato possibile e, quindi, ho dovuto venire qui da sola“.

L’autodenuncia di Marco Cappato: “Rischia fino a 12 anni di carcere”

Marco Cappato ha annunciato che questa mattina, alle 11, si recherà alla stazione dei Carabinieri in via Fosse Ardeatine a Milano per autodenunciarsi. Per l’attivista si tratta di una nuova disobbedienza civile, dal momento che la persona accompagnata non è “tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale” (le era stata prescritta solo una cura a base di cortisone) quindi non rientra nei casi previsti dalla sentenza 242\2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato\Dj Fabo per l’accesso al suicidio assistito in Italia. Rischia fino a 12 anni di carcere per l’accusa di aiuto al suicidio.

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati