Sempre più spesso, con la diffusione delle nuove tecnologie anche in ambito pubblico, sentiamo parlare di “smart cities”, ossia città in grado di far fronte alla transizione ecologica, digitale e dell’inclusione con strumenti adeguati e in continua evoluzione. Il tema è al centro dell’attenzione degli analisti, che ormai annualmente misurano il tasso di crescita delle città italiane: in particolare, l’edizione 2022 dello Smart City Index di EY evidenzia risultati positivi per la regione Abruzzo e per la città di Pescara, salita al 43esimo posto.
Lo Smart City Index pone al centro dell’attenzione tre assi strategici, ossia quello della transizione ecologica, della transizione digitale e dell’inclusione, intorno ai quali si muove il concetto stesso di modernizzazione delle città.
La transizione ecologica, per esempio, risulta oggi un argomento fondamentale da affrontare per migliorare la vita dei cittadini e, al tempo stesso, ridurre l’impatto ambientale delle attività umane: la città del futuro deve essere non solo digitale e inclusiva, come vedremo, ma anche sostenibile, per esempio con il potenziamento della mobilità green e pubblica e con gli investimenti sugli spazi verdi.
A questo tema lo Smart City Index affianca poi quello della transizione digitale e dell’utilizzo delle nuove tecnologie per garantire servizi online efficaci nel rapporto tra cittadino e P.A., un aspetto tutt’altro che secondario se consideriamo le potenzialità del web e del digitale su più livelli. Il cambiamento è già iniziato da tempo e soprattutto in ambito privato si sono moltiplicate in questi anni le iniziative volte a fornire servizi online di qualità, dallo shopping all’intrattenimento: i migliori casinò online, per esempio, sono stati tra i primi a investire in questo senso mettendo a disposizione degli utenti soluzioni sempre più avanzate per accedere rapidamente e in maniera facile ai propri svaghi preferiti.
Con cataloghi sempre più ampi di proposte e standard di protezione continuamente migliorati, le società attive in questo settore hanno saputo trarre il massimo dai sistemi digitali, sia web che mobili, trasformando la pratica di passatempi di natura tradizionale in un’attività alla portata di tutti, divertente e sicura. L’esperienza dei casinò online ha aperto la strada a importanti investimenti anche in altri campi, come l’e-commerce e lo streaming audiovisivo, ma gli enti pubblici risultano essere ancora indietro sia in termini di infrastrutture che di competenze, il che rende necessario accelerare il lavoro in questa direzione.
In ultimo, non si può parlare di modernità senza far riferimento all’inclusione sociale e, quindi, a tutte quelle politiche in grado di non lasciare indietro nessuna categoria di cittadini, garantendo diritti e opportunità a tutti senza distinzioni. Incrociando i parametri inclusi in questi tre ambiti d’azione, EY ha elaborato lo Smart City Index aggiornato al 2022: ecco cosa emerge dai dati.
Il report pubblicato da EY per il 2022 vede ancora una volta in testa Milano, che si conferma la città più “smart” d’Italia soprattutto per gli ottimi punteggi ottenuti in tema di transizione digitale, con infrastrutture moderne (5G, IoT, ultra-broadband, ecc.) ed elevate competenze dei cittadini in fatto di utilizzo dei servizi online. Sugli altri due gradini del podio restano invece, ma a parti invertite rispetto allo scorso anno, Bologna e Torino: la città emiliana viene premiata soprattutto per il lavoro fatto sull’inclusione sociale, con un aumento nella spesa pubblica rivolta a questo punto e con un crescente coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica, mentre il capoluogo piemontese ottiene i suoi migliori punteggi per i comportamenti dei cittadini in fatto di rispetto dell’ambiente ed ecologia.
L’Abruzzo, dal canto suo, non si comporta male in classifica a livello regionale, mostrandosi in buona posizione per quanto riguarda transizione ecologica e inclusione sociale (11esimo e 12esimo posto) e un po’ più indietro in quanto a innovazione tecnologica e digitale (14esimo). Se guardiamo però ai singoli capoluoghi, l’unico a superare la metà classifica è Pescara, che con la sua 43esima posizione si conferma come una delle città del centro-sud più attive in questo senso.
Per trovare altre città abruzzesi in graduatoria bisogna scendere al 73esimo posto, dove si posiziona L’Aquila, seguita da Teramo al 75esimo e Chieti all’85esimo posto, con numeri dunque non eccezionali ma tutte in crescita rispetto agli anni passati. Quanto riportato nello Smart City Index mostra in sostanza un Abruzzo ancora indietro rispetto alle aree nazionali più avanzate ma con buone prospettive di miglioramento, a patto che anche la politica sappia lavorare sulla crescita del territorio e investire correttamente le risorse messe a disposizione in questi mesi dal PNRR: solo in questo modo si potrà realmente guardare al futuro con fiducia e immaginare una regione davvero moderna, efficiente, sostenibile e inclusiva.