• 23 Novembre 2024
  • ATTUALITA'

Auto, in aprile vendite a picco: Stellantis maglia nera

Roma. Sono stati resi noti i dati delle immatricolazioni delle auto in Italia nel mese di aprile. Il primo e incontrovertibile elemento che emerge è che i dati sono allarmanti.

Ad aprile le immatricolazioni sono state 97.339 con un calo del 32,98% rispetto allo stesso mese del 2021 e del 44,4% rispetto allo stesso mese del 2019. Gli analisti non esitano a definire disastroso anche il bilancio del primo quadrimestre, dove si registra un crollo del 26,5% sul primo quadrimestre 2021 e del 38,9% su quello del 2019.

Analizzando i dati tra le maggiori case automobilistiche presenti sul mercato Italiano il dato più negativo lo fa registrare il gruppo Stellantis che ha venduto 34.609 vetture contro le 58.579 vendute nell’aprile 2021, che significa un arretramento del 40,92%. All’interno del gruppo il dato peggiore lo realizza Peugeot con un saldo negativo di -51,74%.

Il secondo risultato peggiore lo registra il gruppo Wolksvagen che ottiene un – 32,36% rispetto ad aprile 2021, quando aveva venduto 25.133 vetture, contro le appena 17.003 del mese scorso.

Un po’ meglio, anche se sempre in sensibile regressione anche il gruppo Renault con -25,60% (con 7.468 vetture vendute contro le 10.038 di aprile 2021) e il gruppo Bmw con -23,72% che è stato realizzato vendendo 5.223 vetture a fronte delle 6.847 vendute ad aprile 2021.

Tra i grandi gruppi ad aver limitato maggiormente le perdite sul mercato italiano è Toyota che si è attestato su -12,89% che in concreto significa aver venduto 7.379 vetture a fronte delle 8..471 dell’aprile 2021.

Unico gruppo ad aver chiuso in positivo è Tesla che realizza + 22,73%, ma su un pacchetto di vetture che stanno in una media autorimessa, 27 auto vendute in questo aprile a fronte delle 22 dello scorso anno.

Tante le cause. Sicuramente hanno giocato un ruolo molto importante: le difficoltà nella fornitura di materiale elettrico alle filiere, poi le incertezze legate alla pandemia e quindi la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina che ha concorso ha influire su prezzi delle materie prime.

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