GINEVRA. Dopo le unità cinofile e quelle a cavallo, la polizia ginevrina ha deciso di arruolare nei suoi reparti speciali una nuova specie animale: l’aquila. Due giovani rapaci sono in corso di addestramento presso un falconiere per imparare ad intercettare i droni indesiderati. La polizia ginevrina ha acquisito qualche mese fa due uova di aquila che si sono schiuse con successo. L’idea di integrare delle aquile nel reparto di polizia era nata la scorsa primavera.
“I due uccelli dovrebbero essere operativi già da quest’anno – ha indicato all’ATS Silvain Guillaume-Gentil, portavoce della polizia ginevrina – Essendo l’aquila un animale selvatico il risultato non è garantito, ha aggiunto. Il suo addestramento è lungo e monotono” ha infine precisato il portavoce.
La pratica non rappresenta una novità assoluta in quanto già nel 2016 l’Olanda fu il primo paese ad utilizzare questi nobili volatili per risolvere il problema dei droni, sempre più numerosi e spesso utilizzati illegalmente in aree sensibili. La polizia olandese dopo una serie di test ha appurato la grande predisposizione e abilità dei volatili, dopo un’adeguata fase di addestramento, ad abbattere gli aeromobili a pilotaggio remoto. Recentemente le forze di polizia dei Paesi Bassi hanno deciso di abbandonare il programma a causa della disobbedienza dei rapaci. Mentre vengono utilizzate da circa due anni dall’esercito francese delle aquile reali anti terrorismo, che vengono addestrate nella base aerea di Mont-de-Marsan a 130 chilometri da Bordeaux, con la missione di bloccare potenziali droni delle cellule jihadiste lanciati nei cieli di Francia.