Dopo sei settimane, quasi 3 milioni di bambini in Ucraina hanno bisogno di assistenza umanitaria. Più di 4,5 milioni di persone, oltre il 90% delle quali sono donne e bambini, hanno attraversato i Paesi vicini come rifugiati e l’OIM stima che 7,1 milioni di persone siano ora sfollati interni e che più del 50% delle famiglie sfollate abbiano bambini. È quanto ha dichiarato il Direttore dei programmi d’emergenza dell’Unicef, Manuel Fontaine in riferimento alla guerra in Ucraina, oggi giunta al 49esimo giorno.
“La guerra continua a essere un incubo per i bambini dell’Ucraina sia per quelli che sono fuggiti che per quelli che rimangono all’interno del Paese“, ha aggiunto Fontaine, che poi ha ricordato come fino ad oggi siano stati 142 i bambini feriti e 230 quelli feriti, secondo i dati verificati dalle Nazioni Unite. Ma secondo l’Unicef le cifre reali sono quasi certamente più alte vista la portata degli attacchi russi: “Sono stati feriti proprio nei luoghi dove dovrebbero essere più al sicuro le loro case, i rifugi di emergenza, persino gli ospedali“.
Secondo l’Oms (Organizzazione Mondiale di Sanità) si sono verificati più di 100 attacchi che hanno colpito strutture sanitarie e gli attacchi con armi esplosive continuano a colpire le aree urbane popolate: piovono bombe su case, scuole, ospedali, sistemi idrici, centrali elettriche e luoghi in cui i civili cercano riparo continuano a essere attaccati.
L’Unicef denuncia che in tutta l’Ucraina i bambini, oltre a rischiare la vita, stanno fronteggiando un accesso severamente ridotto a servizi essenziali come l’assistenza sanitaria, la protezione, l’acqua, i servizi igienici e l’istruzione. “L’ampiezza e la portata della necessità di servizi – sottolinea Fontaine – non farà che crescere man mano che la guerra si trascinerà e i combattimenti si intensificheranno in altre aree“.
Inoltre il Direttore dei programmi d’emergenza dell’Unicef ha raccontato di aver recentemente visitato Leopoli a ovest, Vinnystria nell’Ucraina centrale, Dnipro e Zaporizhzhia nel sud-est, per valutare l’evoluzione delle condizioni umanitarie sul campo. Il responsabile di un ospedale a Zaporizhzhia ha raccontato che dall’inizio del conflitto sono stati curati 22 bambini che hanno perso gli arti a causa della furia bellica in atto.
“Le segnalazioni di gravi violazioni e di altre serie violazioni dei diritti contro i bambini sono devastanti. – conclude Fontaine – I bambini non dovrebbero mai essere vittime del conflitto e devono essere protetti da tutte le parti in conformità con il diritto internazionale applicabile“.