Dopo Bucha, Makariv. L'Ucraina istituisce un archivio dei crimini di guerra russi
Il primo ministro britannico Boris Johnson si è recato a sorpresa a Kiev dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo rivela il Kyiv international che cita Andrij Sybiha, vice capo dell’amministrazione di Zelensky.
Il ritiro progressivo delle truppe russe dall’ovest dell’Ucraina si lascia dietro una scia di massacri. Dopo quello scoperto a Bucha, e il cui bilancio è salito a 360 vittime, tra cui 10 bambini, è ora la volta di Makariv, sempre nei dintorni di Kiev. Lo scrive il ministero della Difesa ucraino. “132 corpi tormentati di cittadini torturati e uccisi sono già stati trovati nella città di Makariv“, si legge. La nota parla di “nuovi mostruosi crimini di guerra“. Il sindaco della cittadina, sentito dall’Ansa, aggiunge che “Ci sono state diverse torture, con cadaveri rinvenuti con le mani legate, e almeno due casi di donne stuprate e poi uccise: una di queste è stata sgozzata. Abbiamo trovato i corpi“.
Il presidente Zelensky rivela di aver perso anche la forza di piangere dopo i massacri di Bucha e di Kramatorsk. Nella città dell’est Ucraina ieri sono morte 50 persone alla stazione ferroviaria per il lancio di un missile sui civili in attesa di evacuazione. “Non riesco più a piangere” rivela Zelensky al quotidiano tedesco Bild. “Sì, provo odio per la Russia, per i soldati russi“, aggiunge il presidente. Che tuttavia apre ai negoziati con Mosca. “L’Ucraina è sempre pronta al dialogo“.
L’Ucraina ha creato un archivio dei crimini di guerra russi. Lo rivela il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. “Le prove raccolte delle atrocità commesse assicureranno che questi criminali di guerra non possano scappare alle giustizia“, scrive il responsabile della politica estera ucraina.
A Varsavia si svolge la manifestazione “Stand Up For Ukraine“. E’ intervenuto il presidente polacco Andrzej Duda, secondo il quale “Nel prossimo futuro l’Ucraina avrà bisogno di un nuovo piano Marshall, come l’Europa dopo la Seconda guerra mondiale“. Duda ha poi definito Zelensky un “leader ed eroe dei nostri tempi“.
L’ambasciata italiana a Kiev riaprirà dopo Pasqua. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Siamo stati gli ultimi ad andare via da Kiev, saremo i primi a tornarci. Un altro gesto per dimostrare sostegno al popolo ucraino, un modo concreto per affermare che deve prevalere la diplomazia“, afferma il responsabile della Farnesina alla riunione dell’Unità di crisi. Nei prossimi giorni saranno effettuate tutte le verifiche per portare avanti il trasferimento a Kiev in tutta sicurezza.
