Il Caro vita non cresceva così tanto da 31 anni. Pesa l'energia
L’inflazione a marzo è cresciuta del 6,7%. Lo comunica l’Istat nella sua stima preliminare. E’ l’aumento su base annua più alto dal luglio del 1991.
Il caro vita sale quindi per il nono mese consecutivo. A trainarlo sono ancora i prezzi dei beni energetici non regolamentati, cioè l’energia elettrica delle bollette del mercato libero oltre ai carburanti per gli autoveicoli, i lubrificanti, i combustibili per uso domestico. In salita anche il cosiddetto carrello della spesa, il pacchetto dei beni a più larga diffusione: +5%. Nel mese scorso, l’inflazione su base annua era salita del 5,7%.
Sull’inflazione inciderà pesantemente anche la guerra in Ucraina. L’allarme arriva dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. La guerra in Ucraina “potrebbe avere pesanti ripercussioni sull’approvvigionamento energetico dell’Europa, sull’inflazione, sulla domanda interna e sugli scambi internazionali. Non ultimo sul rispetto dei tempi della transizione energetica“. Il numero uno di Bankitalia ha aperto il suo intervento all’assemblea annuale di palazzo Koch proprio con il riferimento alla crisi ucraina: “Gravi tensioni geopolitiche minacciano oggi la pace in Europa e nel mondo. L’invasione russa in Ucraina, oltre al dramma di lutti, violenze, distruzioni che reca con sé, è destinata a produrre ferite sociali ed economiche profonde. È una rottura drammatica del processo di integrazione economica e finanziaria internazionale“.