ROMA. Ci sono ancora civili tenuti in ostaggio dai miliziani dello Stato Islamico nell’ultima sacca di territorio controllata dai jihadisti nel sud-est della Siria.
Tra loro, secondo fonti curde rilanciate da media libanesi, ci sarebbe il gesuita romano Paolo Dall’Oglio, scomparso nel luglio 2013 a Raqqa, allora roccaforte siriana di Daesh. Lo riporta l’agenzia vaticana Fides (che fa capo alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli) che cita la testata libanese Al-Akhbar, vicina al Partito sciita Hezbollah, che arriva a scrivere che sarebbe imminente la liberazione di Dall’Oglio dalla “gabbia di Baghuz”, insieme a quella di altri ostaggi curdi e occidentali.
Secondo il giornale libanese, i negoziati per la liberazione di padre Paolo e di altri ostaggi si sono intensificati negli ultimi giorni, e un accordo di fondo sarebbe già stato raggiunto tra i miliziani di Daesh e le forze curdo-siriane appoggiate dagli Usa che stanno assediando l’ultima ridotta jihadista nel deserto siriano.