• 22 Novembre 2024
  • POLITICA

Guerra Ucraina, Draghi: “Putin non vuole la pace ma continuare il conflitto”

Il presidente del consiglio è apparso pessimista su una soluzione a breve della crisi Ucraina

Oggi tutti cerchiamo la pace, ma purtroppo il presidente Putin non vuole la pace“. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi durante una conferenza stampa. Il capo del governo è apparso pessimista e ha insistito “Noi lavoriamo per la pace, ma da parte del presidente Putin non c’è volontà di cercare la pace, c’è volontà di continuare la guerra“.

Draghi: “No all’allarmismo”

Draghi ha ammesso che le sanzioni contro la Russia hanno indubbiamente anche conseguenze sull’Italia. Ma il governo, ha aggiunto, è convinto che le sanzioni siano appropriate e possano essere rinforzate in futuro. Certo, bisogna farsi trovare preparati. Non siamo ancora in una situazione di dover cambiare le abitudini degli italiani, e ricorrere al razionamento: “non è ancora il caso“. Ma ci si deve comunque preparare a questa evenienza. “Da qui a lanciare l’allarme ce ne corre“, ha aggiunto Draghi. Il governo promette comunque provvedimenti per fare fronte intanto al caro energia e aiutare imprese e famiglie. Già oggi è previsto un apposito consiglio dei ministri.

Draghi a Washington entro due-tre mesi

Il premier ha commentato la telefonata che ci sarà oggi tra il presidente americano Biden e quello cinese Xi Jingpin. Non bisogna farsi troppe illusioni, ma nella ricerca di una soluzione diplomatica alla crisi “bisogna essere credibili e Usa e Cina lo sono, se c’è un sentiero che lascia sperare bene è quello“. Draghi vedrà Biden la prossima settimana al vertice straordinario della Nato. Poi, entro due o tre mesi, ci sarà un viaggio a Washington del capo del governo.

Zelensky collegato con Montecitorio il 22 marzo

Mario Draghi sarà presente alla Camera martedì prossimo quando ci sarà il collegamento con il presidente ucraino Zelensky. Lo ha annunciato il presidente della Camera Roberto Fico.

L’Italia ricostruirà il teatro di Mariupol

Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini si è offerto di ricostruire il teatro drammatico di Mariupol, distrutto 2 giorni fa da un bombardamento russo. Una iniziativa apprezzata dal presidente Zelensky, che l’ha definita un “buon esempio da seguire“.

Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati