• 2 Novembre 2024
  • POLITICA

Draghi: “No a economia di guerra. Putin non vuole la pace”

Il presidente del Consiglio a tutto campo su crisi Ucraina e conseguenze per l'economia

Questo consiglio europeo informale è stato un successo“. Ha esordito così Mario Draghi nella conferenza stampa al termine del vertice di Versailles. “Non ho mai visto così tanta unità“, ha spiegato il presidente del consiglio.

Il pacchetto energia

Oltre alla diversificazione energetica, sia di approvvigionamento che di fonti, su cui l’Italia si è già attivata, si è parlato anche di un tetto al prezzo del gas. “Quando se ne è cominciato a parlare, le quotazioni del gas sono scese“, ha notato il premier. La commissione europea guarda anche agli extraprofitti delle compagnie energetiche.

Ucraina in Ue, ma con i tempi dei trattati

Un punto su cui i paesi sono apparsi divisi è l’adesione rapida dell’Ucraina all’Unione europea. “Noi sosteniamo Kiev, ma altri paesi sono più cauti e pensano che si debbano rispettare i trattati“, ha aggiunto Draghi. Quindi per l’Ucraina non è prevista alcuna “corsia preferenziale” ma ci saranno i tempi lunghi previsti dai trattati.

No a economia di guerra ma prepariamoci

Il presidente del Consiglio ha poi rassicurato sull’economia italiana ed europea. C‘è stato un rallentamento ma non un arretramento. “Bisogna prepararci, senza abbandonarsi alla disperazione“, ha detto Draghi, che ha trovato esagerati gli allarmi apparsi sulla stampa su una eventuale “economia di guerra“, che hanno già provocato una corsa ad accaparrarsi generi di prima necessità. “Non ci sarà nessun penuria di beni, dobbiamo solo diversificare le fonti di approvvigionamento anche nell’agroalimentare, come per l’energia“.

“Nessun allargamento del conflitto”

Ad oggi Draghi non vede rischi di un allargamento della guerra. “Anzi, non c’è questo rischio. Ed è per questo che le sanzioni sono così pesanti: per evitare l’allargamento del conflitto militare, come ha detto il presidente Biden”. Il presidente del consiglio ha poi voluto ringraziare “il partito di opposizione”, cioè Fratelli d’Italia, per il sostegno alle sanzioni.

“Difesa comune? Serve maggiore coordinamento”

Al vertice si è parlato anche di difesa comune europea e di aumento delle spese militari. Per Draghi c’è da investire ulteriori risorse, anche se meno di quello che sembra. “Serve invece, soprattutto un coordinamento di gran lunga migliore rispetto a quello di oggi“.

“Putin non vuole la pace”

Cerchiamo la pace, ma per raggiungerla bisogna volerla. Ad oggi il presidente Putin non vuole la pace, il piano sembra essere un altro”, ha concluso Draghi. “Speriamo che si arrivi ad un accordo che però salvi la dignità dell’Ucraina“.

Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

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