A Kiev è stata colpita la torre della tv. Nei minuti precedenti l’attacco l’esercito russo aveva emanato un comunicato in cui invitava i cittadini della zona della capitale residenti vicino ai ripetitori di telecomunicazioni ad abbandonare le proprie case.
Un attacco che arriva mentre una lunga giornata di bombardamenti su Kiev ma soprattutto su Kharkhiv, seconda città del paese, sta volgendo al termine. E che segna un cambio di passo dell’offensiva russa, come denunciato dal presidente ucraino Zelensky, intervenuto davanti alla plenaria del Parlamento europeo in collegamento video. “Questa mattina è stata particolarmente tragica, siamo sotto le bombe“, aveva detto Zelensky.
E poco fa Zelensky ha denunciato il bombardamento del Memoriale della Shoah Babyn Yar. Si tratta del luogo nella capitale in cui, durante la Seconda guerra mondiale, furono compiuti i massacri degli ebrei di Kiev. Morirono migliaia di persone. “A che serve dire mai più? La storia si ripete“, commenta Zelensky rivolgendosi al “mondo intero“. Domani dovrebbero riprendere i colloqui in Bielorussia iniziati ieri, ma l’Ucraina chiede che prima si fermino i bombardamenti sulle città.
E poco fa l’ambasciata ucraina presso la Santa sede ha lanciato l’allarme su un possibile bombardamento di Santa Sofia. “Secondo l’intelligence – dicono fonti diplomatiche – le truppe russe stanno preparando un attacco aereo sulla Cattedrale di Santa Sofia a Kiev, patrimonio dell’Unesco“.