Mario Draghi interviene sulla guerra in Ucraina. "Piena solidarietà a Kiev, quanto accade là riguarda tutti noi. Presto durissime sanzioni alla Russia"
Mario Draghi parla a palazzo Chigi della guerra in Ucraina e usa toni molto duri. “Voglio esprimere piena e incondizionata solidarietà all’Ucraina, al popolo ucraino e al presidente Zelensky”. “L’Ucraina – spiega Draghi – è un paese europeo, una nazione amica, è una democrazia colpita nella propria legittima sovranità. Quanto succede in Ucraina riguarda tutti noi, il nostro vivere da liberi e le nostre democrazie“.
Il presidente del Consiglio poi ribadisce di aver provato fino all’ultimo a seguire la strada della diplomazia. Ma “le azioni del governo russo rendono il dialogo nei fatti impossibile. L’Italia, l’Unione europea e gli alleati chiedono pertanto al presidente Putin di mettere fine allo spargimento di sangue e di ritirare le proprie forze armate dall’Ucraina in modo incondizionato“.
Il premier rivela poi che l’ambasciata italiana a Kiev resta aperta, pienamente operativa e in massima allerta, anche a tutela dei circa 2000 italiani residenti.
La fitta agenda di incontri di Draghi si concluderà a Bruxelles questa sera con il Consiglio europeo straordinario, dal quale usciranno le durissime sanzioni alla Russia. “Avevamo ribadito – ricorda Draghi – di essere pronti a conseguenze severe nel caso la Russia avesse respinto i nostri tentativi di risolvere per via politica la crisi“.
Domani il presidente Draghi riferirà in Parlamento. L’appuntamento è per le 10,30 a Montecitorio e alle 12,30 al Senato, ha fatto sapere il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. “Capisco la preoccupazione – conclude il premier – Il governo intende lavorare senza sosta per risolvere questa crisi, abbiamo accanto i nostri alleati, faremo tutto il necessario per preservare l’integrità dell’Ucraina, la sicurezza dell’Europa e l’integrità dell’ordine internazionale“.