“Bisogna squagliarli nell’acido“, “Ammazzateli di botte” o “Speriamo che gli facciano fare la fine di Cucchi” sono solo alcune delle frasi agghiaccianti contenute nelle chat tra carabinieri avvenute a seguito dell’arresto di Gabriele Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder, i due statunitensi condannati in primo grado per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Le conversazioni risalenti alle ore immediatamente successive al fermo dei due ragazzi sono state depositate ieri, 8 febbraio, nell’ambito del processo a carico di Fabio Manganaro, il militare che bendò Hjorth in caserma.
La foto del giovane bendato venne diffusa attraverso i media e in poco tempo fece il giro di tutto il mondo scatenando l’indignazione di una parte dell’opinione pubblica e una sfilza di considerazioni. Per questo motivo Manganaro è accusato di misura di rigore non prevista dalla legge.
Come riportato da Corriere e Repubblica, due minuti dopo l’arresto, avvenuto alle 10 del mattino, venne inviato il primo messaggio che recita: “Li abbiamo presi, stiamo venendo al reparto“. Da qual momento in poi hanno inizio una serie di considerazioni durissime tra le quali: “Non mi venite a dire arrestiamoli e basta. Devono prendere le mazzate. Bisogna chiuderli in una stanza e ammazzarli davvero“. Altri colleghi replicano: “Bisogna squagliarli nell’acido” e “Speriamo che gli facciano fare la fine di Cucchi“.
Nonostante il clima in caserma fosse rovente dopo il fermo dei due statunitensi accusati di aver ucciso un collega, dai superiori sarebbero arrivate chiare indicazioni perché i militari mantenessero la calma. Ma i carabinieri non riescono a tenere a freno alle emozioni e qualcuno nella chat racconta come siano stati accolti i due arrestati una volta giunti in caserma: “Appena lo hanno portato al reparto operativo ho buttato uno schiaffo a uno, poi mi hanno fermato i colleghi. E nel frattempo buttavo io le ginocchiate sul petto.”
Infine sulla questione relativa al bendaggio di Hjort qualcuno in chat domanda in che modo la foto sia uscita dal cerchio ristretto di colleghi e diffusa pubblicamente, ma qualcuno per giustificare quanto avvenuto scrive: “È stato bendato per non vedere, per sicurezza. Poteva sbattere la testa ovunque.”