Il leader leghista attacca gli alleati e fissa il prossimo banco di prova: i referendum sulla giustizia
Non usa mezzi termini Matteo Salvini, parlando dell’alleanza con Forza Italia e Fratelli d’Italia: “il centrodestra in questo momento è una coalizione in Italia? No, mi sembra evidente”, afferma il leader leghista intervenendo in collegamento video ad un convegno a Marina di Carrara. Una rottura consumatisi durante le elezioni per il Quirinale, con il sì a Mattarella che ha diviso gli alleati. “La coalizione si è sciolta come neve al sole“, rincara la dose Salvini, che fa ricorso a toni decisamente più duri rispetto a ieri, quando aveva glissato sulle difficoltà del centrodestra.
L’attacco principale però non va a Giorgia Meloni, ma a Forza Italia: “quando si è trattato di votare per una esponente di Forza Italia come presidente della Repubblica“, cioè la presidente del Senato Casellati, “su 450 voti teorici del centrodestra – sostiene il leader leghista – 70 voti sono spariti, di cui 40 di Forza Italia“. Per Salvini il prossimo banco di prova saranno i referendum sulla giustizia, quelli per i quali soprattutto la Lega ha raccolto milioni di firme l’estate scorsa. “Se la corte costituzionale approverà i quesiti, si voterà in primavera. E lì vedremo chi avrà un atteggiamento liberale, moderno, conservatore europeista, atlantista e chi invece giocherà per la conservazione, giocherà di rimessa“.
Silvio Berlusconi, che lavora al rilancio di Forza Italia, ieri ha incontrato il senatore Pierferdinando Casini e oggi ha riunito lo stato maggiore del partito. In una nota il leader di Forza Italia ha tenuto a ribadire che il partito “vuole e deve essere protagonista del rinnovamento del centrodestra alternativo alla sinistra“.
Della coalizione di centrodestra allo sbando ha parlato anche Romano Prodi, ospite di Rainews24. “La destra che sembrava un corpo unito si picchia come i burattini siciliani, come i Pupi“, ha affermato l’ex presidente del consiglio, che ne ha avuto anche per il centrosinistra. “Se non si impara la lezione che la sinistra vince solo se unisce, allora è meglio che perda“, ha detto Prodi, che poi, parlando di legge elettorale, ha criticato il possibile ritorno al sistema proporzionale. Uno degli obiettivi ad esempio del segretario del Pd Enrico Letta. Per l’ex premier “serve un maggioritario con il doppio turno, l’unico sistema in grado di dare stabilità“.