Salvini ribadisce: "Restiamo al governo"
Nel primo Consiglio dei ministri dopo la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale, la maggioranza si è divisa sul decreto che fissa le nuove regole sul contrasto al covid. I 3 ministri della Lega non hanno votato il provvedimento. “In coscienza non potevamo approvare la discriminazione tra bambini vaccinati e non vaccinati“, hanno spiegato in una nota Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia ed Erika Stefani. Il nuovo testo stabilisce infatti che, in caso di contatto diretto con un positivo, la Didattica a distanza scatti solo per gli alunni che non si siano immunizzati.
Uno “strappo”, quello della Lega, che allarma gli altri partiti di maggioranza. “Quanto accaduto in Cdm è un atto preoccupante“, fa sapere il Partito democratico, che spera si sia trattato solo di un “incidente di percorso“. Ieri sera, durante una conferenza stampa, i ministri Speranza e Bianchi hanno usato toni concilianti, limitandosi a respingere le accuse di discriminare gli studenti. “Draghi è una garanzia per il paese“, commenta il leader di Italia viva, Matteo Renzi, secondo il quale la Lega sta cercando di nascondere il fallimento sull’elezione del Presidente della repubblica. Il timore del governo e degli altri partiti è che, quello di ieri, sia solo il primo di una lunga serie di tira e molla da parte del Carroccio da oggi alle elezioni previste fra un anno.
Matteo Salvini, che questa mattina ha incontrato al ministero dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, difende la posizione espressa ieri in Consiglio dei ministri sul decreto Covid ma rassicura sulla tenuta dell’esecutivo. “Non vogliamo complicare la vita ai genitori, ma andare verso la normalità. Bene le riaperture, ma non ci piace la distinzione tra mamma buona, quella che vaccina i figli, e mamma cattiva – spiega il leader leghista – d’altro canto siamo al governo per lavorare. Rimpasto? Non siamo interessati. Nella nostra posizione non c’è nessun ragionamento politico“.
Tutto questo nel giorno del giuramento bis di Sergio Mattarella. Il rieletto Presidente della Repubblica, oggi alle 15,30, si recherà a Montecitorio per parlare di fronte al Parlamento riunito in seduta comune. Poi, in una Roma blindata, Mattarella, accompagnato dal presidente del consiglio Mario Draghi, si recherà all’altare della patria a piazza Venezia, prima di tornare al Quirinale