Dopo 13 settimane consecutive di aumento dei contagi da Covid, nell’ultima settimana si è registrata un’inversione della curva dei nuovi casi: le nuove positività registrate sono state 1.197.970 rispetto alle 1.243.789 di sette giorni fa, con una flessione del 3,7%. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale, che va dal 19 al 25 gennaio 2022, effettuato dalla Fondazione Gimbe.
Oltre al calo del numero di nuovi casi di Covid-19 si registra anche un rilevante crollo, pari al 30,9%, del numero dei vaccinati con prima dose (355.309 rispetto ai 514.324 della settimana precedente). Mentre sono ancora 7,8 milioni le persone in Italia che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino: 2,58 milioni nella fascia 5-11 anni e 724mila della fascia 12-19, che secondo il parere della Fondazione Gimbe “influenzano la sicurezza delle scuole“.
Per quanto riguarda i nuovi vaccinati over 50, categoria sulla quale vige l’obbligo vaccinale, sono scesi a quota 96.957, in calo del 25,6% rispetto alla settimana precedente. Tra i dati che destano maggiore preoccupazione bisogna evidenziare quello relativo agli ultracinquantenni senza neanche una dose di vaccino: attualmente sono due milioni. In proposito la Fondazione lancia un monito e li definisce il “vero tallone d’Achille che alimenta i ricoveri in area medica e in terapia intensiva“.
Procede a vele spiegate la campagna di vaccinazione tra i più piccoli: al 26 gennaio, 1.076.537 bambini tra i 5 e gli 11 anni hanno ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid (332.517 hanno completato il ciclo). Il tasso di copertura nazionale si attesta al 29,3%, ma con nette differenze regionali (dal 16,4% delle Marche al 47,2% della Puglia).
E dopo l’impennata delle settimane passate, negli ultimi sette giorni cala del 4,5% il numero dei tamponi totali effettuati, passati da 7.672.378 della settimana 12-18 gennaio a 7.327.579 della settimana 19-25 gennaio. La diminuzione riguarda sia i tamponi rapidi (-67.898, pari a -1,2%) sia quelli molecolari (-276.901, pari a -13,9%). La media mobile a sette giorni del tasso di positività ai molecolari torna però a salire (dal 21,3% al 22,9%), mentre rimane stabile (dal 14,4% al 14,3%) quello dei rapidi.
C’è stato anche un balzo nel numero dei decessi: negli ultimi 7 giorni si è registrato un aumento del 11,2%. In termini numerici si parla di 2.519 morti, di cui 141 riferiti a periodi precedenti. In aumento anche il numero delle persone in isolamento domiciliare: 2.667.534, il 5% in più rispetto alla settimana precedente.
Per quanto riguarda le strutture ospedaliere aumentano del 3% i ricoveri in area medica (20.037 rispetto a 19.448), mentre diminuiscono dell’1,4% quelli in terapia intensiva (1.691 rispetto a 1.715). “Resta alta la pressione sugli ospedali – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – dove i posti letto occupati da pazienti Covid in area medica aumentano, seppur più lentamente (+3% rispetto alla settimana precedente), mentre si registra una lieve flessione in terapia intensiva (-1,4% rispetto alla settimana precedente)“.
Infine in 51 Province italiane, tra cui quelle di Bolzano (3.466), Torino (2.322), Genova (2.672), Udine (2.436), Bari (2.396), Verona (3.266), Firenze (2.487), Aosta (2.222) e Bologna (2.781), l’incidenza di nuovi casi di Covid supera i 2.000 casi per 100.000 abitanti. E, nella settimana 19-25 gennaio, in 12 Regioni si registra un incremento percentuale dei contagi, con un aumento che va dallo 0,7% dell’Umbria al 38,1% delle Marche. In 9 regioni c’è invece una riduzione e si va dal -1,4% dell’Abruzzo al -35,8% della Calabria.