Per i cattolici, oggi è un mercoledì particolare, quello dell’inizio della Quaresima. In genere questa parola è associata all’idea di digiunare o di mangiare di meno, che di per sè non è un’idea sbagliata. L’idea di mangiare meno, con più giudizio, in maniera più armoniosa, è un’idea giusta, in quanto fa star bene sia l’anima sia il corpo. Di fatto, sono solo due i giorni di digiuno dell’anno liturgico cattolico, uno è proprio il Mercoledì delle Ceneri e l’altro è il Venerdì Santo. Solo per l’anno passato Papa Francesco ha proclamato un giorno di digiuno straordinario per venerdì 23 febbraio, quindi già in Quaresima all’epoca, per pregare per la Pace. Non si tratta di un digiuno totale, è ammesso infatti consumare un pasto che però deve essere leggero e non comprendere la carne.
Feria quarta cinerum questo è il nome latino delle Ceneri il cui significato è strettamente legato a quello della Quaresima. Il tenore penitenziale di questa ricorrenza è evidente sin dalle sue origini, quando nel corso della liturgia veniva recitata dal sacerdote questa frase: “Con il sudore della fronte mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!” che è stata poi espunta dalla celebrazione durante il Concilio Vaticano II. Il riferimento diretto alla polvere e quindi in qualche modo anche alla cenere è stato sostituito con l’esortazione alla conversione, rappresentata dall’espressione: “Convertitevi e credete al Vangelo” sottolineando proprio il valore di rinnovamento e rinascita che ha la Pasqua.
Tuttavia è chiaro che le Ceneri sottolineano la precarietà della vita umana, i limiti degli uomini rispetto alla grandezza di Dio. Non è totalmente sparito neanche il significato legato alla penitenza, perché nella Bibbia la cenere è strettamente legata al concetto di umiltà e pentimento come è espresso nell’episodio di Ninive.