L’Italia guadagna 3 punti rispetto al 2020 e sale di 10 posizioni nella classifica dei Paesi presi in esame da Transparency International nell’edizione 2021 dell’Indice di percezione della corruzione. Nel ranking che dà conto della reputazione di 180 Paesi, l’Italia si attesta al 42/o posto, con un punteggio di 56, mentre lo scorso anno era 52/a con 56 punti.
Analizzando la situazione degli ultimi dieci anni, dal 2012 al 2021, il Belpaese ha registrato solo risultati positivi partendo da un punteggio di 42 nel 2012 fino ai 56 punti raggiunti nell’ultimo anno. Un escalation che fa ben sperare e che fa capire come la fiducia internazionale intorno all’Italia continui a crescere, anche se va sottolineato che la media dei Paesi dell’Ue (64 punti) è ancora lontana.
A livello mondiale continuano a guidare la classifica Danimarca e Nuova Zelanda, anche se quest’anno sono stati raggiunti in vetta dalla Finlandia: a tutti e tre i paesi è stato assegnato un punteggio di 88. La Germania si conferma nel gruppo di testa, con 80 punti, il Regno Unito ne ottiene 78 (+1), la Francia 71 (+2), gli Stati Uniti 67 come lo scorso anno. In fondo alla classifica Siria, Somalia e Sud Sudan.
Colpisce come in questa speciale classifica sopra l’Italia ci siano nazioni come Estonia, Bhutan, Taiwan, Cile, Bahamas, Barbados, Lituania, Lettonia, Capo Verde, Costa Rica, Slovenia, Saint Vincent e Grenadine. Mentre a pari merito al 42esimo posto sono presenti Polonia e Saint Lucia. In graduatoria sopra il Belpaese presenti molti paesi europei: oltre a Germania(10°), Regno Unito (11°) e Francia (22°) ci sono Svezia e Norvegia (entrambe in quarta posizione), Svizzera (7°), Olanda (8°), Lussemburgo (9°), Austria, Estonia, Irlanda e Islanda (13°), Belgio (18°), Portogallo (32°), Spagna e Lituania (34°), Lettonia (36°) e Slovenia (41°).
In quest’ultimo anno 2 su 3 tra i Paesi analizzati (123 su 180) presentano ancora importanti problemi di corruzione, secondo l’organizzazione, avendo conseguito un punteggio inferiore a 50, ed evidenziano un forte rischio di arretramento nella tutela dei diritti umani, nella libertà di espressione e di una crisi della democrazia.
Il progresso, rileva Transparency, “è il risultato della crescente attenzione dedicata al problema della corruzione nell’ultimo decennio e fa ben sperare per la ripresa economica del Paese dopo la crisi generata dalla pandemia“.
L’Indice elaborato annualmente da Transparency a livello globale classifica i Paesi in base al livello di corruzione percepita nel settore pubblico, attraverso l’impiego di 13 strumenti di analisi e di sondaggi rivolti ad esperti. Il punteggio finale è determinato in base ad una scala che va da 0 (alto livello di corruzione percepita) a 100 (basso livello di corruzione percepita).