Guido Russo l'odontoiatra di Biella che ha presentato il braccio finto nell'hub vaccinale, adesso ospite da Giletti e a Pomeriggio 5 , dichiara di non aver voluto truffare nessuno ma di aver voluto mettere in atto una provocazione
L’odontoiatra di Biella piuttosto per passare per l’italiano che ha fatto la più brutta figura del momento, preferisce presentarsi come un contestatore. A Pomeriggio Cinque infatti dichiara “Per il momento non mi sono pentito, lo rifarei”. Guido Russo, praticamente tornerebbe nell’Hub vaccinale con il braccio in silicone.
Le stesse motivazioni le ha espresse anche come ospite della trasmissione Non è l’Arena, in un tu per tu con Giletti dove racconta di essere una persona normale con una bella famiglia e una vita tranquilla, di non essere un no vax e di essere stato giudicato senza prima essere stato ascoltato.
A Pomeriggio Cinque il 57enne professionista di Biella ci tiene a precisare: “La mia intenzione era provocare una reazione locale al fine di sostenere il mio pensiero. Facendolo ho messo a rischio la mia famiglia, il mio lavoro, il mio futuro. Se l’ho fatto un motivo ci sarà?”
Insomma a Russo non va giù di essere stato subito giudicato come un truffatore poco vispo. La sua iniziativa non è stata un atto di furbizia (si fa per dire) ma solo una protesta. “Mi è dispiaciuto che, prima di conoscere i miei motivi, io sia stato giudicato“, ha ammesso anche a Canale 5.
L’odontoiatra svela poi come è riuscito a realizzare il braccio finto più famoso d’Europa. “Solo la parte superiore del braccio era in silicone, il resto era tutta imbottitura per compensare appunto la struttura“. Ma naturalmente l’infermiera del centro vaccinale Biver Banca di Biella non ha creduto che quella del braccio esposto fosse carne vera e ha immediatamente denunciato il fatto. Guido Russo si difende: “Non ho mai detto all’infermiera di chiudere un occhio, le ho solo detto che non volevo fare il vaccino. Ho fatto anche io il vaccino, Mi sono piegato al sistema, perché ho bisogno di lavorare” ha ammesso.